A Bruxelles l’Incontro Comunista Europeo contro l’anticomunismo

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A Bruxelles l’Incontro Comunista Europeo contro l’anticomunismo

Si è svolto a Bruxelles lo scorso 9 dicembre l’Incontro Comunista Europeo (ECM) co-organizzato dal Partito Comunista di Grecia (KKE) e il suo eurodeputato, Kostas Papadakis. Sotto il tema “I Partiti Comunisti e Operai d’Europa contro l’anticomunismo, la falsificazione della storia da parte dell’UE e i suoi governi, per il raggruppamento del movimento operaio come prerequisito necessario nella lotta per il rovesciamento della barbarie capitalista, per il socialismo”, si sono riuniti 33 partiti provenienti da 30 paesi europei, incluso il Partito Comunista (Italia) rappresentato dal compagno Guido Ricci del dipartimento internazionale.

Gli altri partiti presenti sono stati: il Partito del Lavoro d’Austria, il Partito Comunista del Belgio, Partito dei Comunisti Bulgari, Nuovo Partito Comunista di Gran Bretagna, Partito Comunista Rivoluzionario di Francia, Polo della Rinascita Comunista di Francia, Partito Comunista Tedesco, Partito Comunista in Danimarca, Partito Comunista Svizzero, Partito Comunista di Grecia, Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna, Partito Socialista dei Lavoratori di Croazia, AKEL (Cipro), Partito Socialista Lettone, Organizzazione Bielorussia del PCUS, Partito Comunista del Lussemburgo, Partito Socialista (Lituania), Partito Comunista di Norvegia, Nuovo Partito Comunista dei Paesi Bassi, Partito dei Lavoratori Ungherese, Partito Comunista d’Ucraina, Unione dei Comunisti d’Ucraina, Partito Comunista di Polonia, Partito Comunista Portoghese, Partito Socialista Rumeno, Partito Comunista Operaio Russo, Partito Comunista della Federazione Russa, Partito dei Comunisti di Serbia, Partito Comunista di Svezia, Partito Comunista di Turchia, Partito Comunista di Boemia e Moravia, Partito Comunista dei Lavoratori di Finlandia (per la pace e il socialismo).

Il discorso introduttivo è stato tenuto dal SG del CC del KKE, Dimitris Koutsoumpas.

I partecipanti hanno avuto l’opportunità di scambiare esperienze e informazioni sull’intensificazione dell’anticomunismo e della repressione da parte dell’UE e dei governi borghesi in Europa. I delegati intervenuti si sono concentrati sulla necessità di rafforzare la lotta ideologica e politica contro l’anticomunismo, la falsificazione della storia, la repressione, la persecuzione dei comunisti, il divieto dei partiti comunisti, come prerequisito necessario per innalzare il livello di coscienza della classe operaia, per riorganizzare il movimento operaio in una direzione anticapitalista e antimonopolista.

I delegati hanno condannato fermamente la recente risoluzione anticomunista del Parlamento europeo, che cerca di equiparare il comunismo al mostro del nazi-fascismo, distorcendo la verità storica, e hanno espresso la loro solidarietà con i PC che affrontano persecuzioni e divieti da parte dei governi borghesi. Hanno sottolineato in particolare che questi sforzi vanno di pari passo con la giustificazione del fascismo e il sostegno alle forze reazionarie, anche apertamente fasciste, come in Ucraina, da parte dell’UE per raggiungere i suoi obiettivi imperialisti.

Nell’incontro è stato messo in evidenza l’enorme contributo dell’URSS e dei movimenti di liberazione nazionale guidati dai PC d’Europa nello schiacciare il fascismo durante la Seconda Guerra Mondiale. Inoltre è stato anche sottolineato che la lotta antifascista deve mirare alle cause del fascismo, ossia il marcio sistema capitalista che lo genera.

I delegati hanno osservato che l’anticomunismo contemporaneo non intende solo distorcere la memoria storica e denigrare la costruzione socialista nel 20° secolo, ma mira anche a convincere, soprattutto i più giovani, che non si può metter in discussione il sistema di sfruttamento che genera crisi, povertà, guerre e rifugiati e che non ha senso la lotta per il rovesciamento della barbarie capitalista.

Durante l’incontro è stato inoltre sottolineato che l’attacco e la repressione contro i comunisti preludono all’intensificazione più in generale della repressione contro il movimento operaio e popolare, segnando un’intensificazione dell’attacco contro i diritti sociali, democratici, sindacali e le conquiste ottenute dalla classe operaia e gli altri settori popolari attraverso dure lotte.

I partecipanti hanno salutato le lotte in corso in molti paesi, nonché i PC che svolgono un ruolo di primo piano per il rovesciamento delle misure antipopolari, il recupero delle grandi perdite del reddito dei lavoratori, contro nuove misure antipopolari e di repressione poliziesca-statale.

Infine è stato sottolineato che il raggruppamento e il contrattacco del movimento operaio in Europa per i diritti dei lavoratori, sociali e democratici, contro i piani dei monopoli e delle unioni imperialiste – dell’UE e della NATO, darà la risposta necessaria all’attacco anticomunista e illuminerà la via per rovesciare il marcio sistema capitalista e costruire il socialismo – comunismo, in cui i popoli saranno proprietari della ricchezza che producono.

Le organizzazioni partecipanti all’ECM 2019 hanno rilasciato una dichiarazione congiunta di condanna dell’anticomunismo chiamando i popoli e i lavoratori europei a «bloccare con la propria azione l’isteria anticomunista e rafforzare in vari modi i partiti comunisti e operai d’Europa!».

1 Comment

  1. Felice Di Maro ha detto:

    Equiparare il nazifascismo al comunismo è un attivismo politico antico almeno dagli anni cinquanta ma con la recente operazione dell’Ue con il gioco della mozione richiamata e discussa nell’incontro dei partiti comunisti citati nell’articolo da parte del parlamento europeo si è fatto un passo avanti da parte dei fascisti e liberisti: le due facce della reazione corrente. Si è messo in campo non solo il giudizio storicistico come si è fatto fino ad oggi (E, chi più ne ha, ne metta!) ma la storia stessa con avvio di nuovi processi raffinati di revisione. Penso che fare contrasto sia possibile ma è necessario rilanciare in tutti modi quadri storici centrati su documentazioni verificabili da tutti e in più lingue. Al momento un contrasto soltanto politico appare debole -ben venga s’intende, e sempre- semplicemente perché i media oscurano con sequele di commenti e approfondimenti manovrati l’insieme proprio dei lineamenti dei quadri storici facendo apparire anche nuove ricerche, certo di esperti ma basati in pratica sul niente.

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