Continuano le ingerenze imperialiste contro il Venezuela. Governo italiano allineato all’UE

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Continuano le ingerenze imperialiste contro il Venezuela. Governo italiano allineato all’UE

Casa Amarilla, San José, Costa Rica @Jacob Spetzler/The Tico Times

Gli sviluppi venezuelani sono stati oggetto del terzo incontro del cosiddetto Gruppo di Contatto Internazionale in Costa Rica, nella città di San José, composto dai paesi Caricom (Bolivia, Messico, Ecuador, Uruguay, Costa Rica) e paesi dell’UE (Spagna, Germania, Francia, Italia, Portogallo, Paesi Bassi, Regno Unito). Le conclusioni della riunione, annunciate dall’Alto Rappresentante dell’UE per gli affari esteri, Federica Mogherini, mostrano il compromesso tra i governi che sostengono il presidente eletto Maduro e gli altri – la maggior parte – che sostengono il fantoccio degli USA e dell’UE, il golpista Guaidó.

La cosiddetta “transizione pacifica democratica” promossa dall’UE diviene così il nuovo mantello con cui portare avanti l’ingerenza imperialista negli affari interni del Venezuela per rovesciare il legittimo governo eletto al fine di promuovere gli interessi sia degli USA che dell’UE e i loro alleati nella regione. Quegli interessi che sono danneggiati e limitati dai governi del processo bolivariano di Chavez e Maduro che hanno anche favorito l’ingresso di altre potenze concorrenti quali Russia, Cina e altri, con una serie di accordi in materia di energia e in altre aree.

È sintomatico come la Mogherini si sia riferita al fallito colpo di stato del 30 aprile come «eventi recenti» che «sono il risultato della disperazione e della mancanza di orizzonte politico (…) e confermano la necessità urgente di un processo politico e pacifico che porterà ad una soluzione democratica in Venezuela basata sulla Costituzione». Nella dichiarazione sono presenti ipocriti appelli a fermare l’escalation della “repressione” e “violenza”, escludere l’uso della forza e ad avere un dialogo politico «per la celebrazione di elezioni presidenziali, libere, trasparenti e credibili nel minor tempo possibile», offrendo una copertura a Guaidó: «L’Assemblea Nazionale, eletta democraticamente e presieduta da Juan Guaidó, deve continuare ad essere il centro della vita politica di questo paese» si legge infatti nella dichiarazione. «I suoi diritti costituzionali che devono essere rispettati, in linea con la legislazione nazionale, l’immunità parlamentare dei suoi membri deve essere garantita», conclude.

In altre parole, sotto il peso dell’ennesimo fallimento del colpo di stato e la dinamica decrescente dei piani reazionari dell’opposizione di Guaidó e del condannato Leopold Lopez, che ha trovato rifugio nell’ambasciata spagnola a Caracas, la Mogherini ha detto: «La soluzione deve essere venezuelana, ma la comunità internazionale deve facilitare la soluzione. Senza intervento, senza alcuna forma di azione militare, ma creando le condizioni per l’emergere di un processo politico». Sulla stessa lunghezza d’onda la posizione del governo italiano espressa dal Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Senatore Ricardo Merlo, che rappresentava l’Italia alla riunione del Gruppo di Contatto internazionale sul Venezuela. “La posizione dell’Italia, che poi è quella dell’Unione Europea, è molto chiara fin dall’inizio” – dichiara il Sottosegretario Merlo. “Lavoriamo perché la crisi venezuelana possa trovare uno sbocco in modo pacifico e affinché nel Paese si tengano elezioni presidenziali libere e democratiche al più presto”. Una posizione che conferma il fatto che l’Italia non riconosce il governo Maduro. Al contempo l’ambasciata italiana a Caracas ha accolto Mariela Magallanes (del partito MUD, vicino a VP di Guaidó), una dei sette membri dell’illegale Assemblea Nazionale (controllata dall’opposizione) contro cui è stato avviato un procedimento giudiziario con l’accusa di aver appoggiato il fallito colpo di stato.

Al di là di come viene narrata nel nostro paese la posizione del governo italiano, le dichiarazioni ufficiali contano e il Ministro degli Esteri, Moavero, commentando il tentativo golpista del 30 aprile scorso dichiarò: «Condividiamo le giuste aspirazioni del popolo venezuelano alla democrazia, siamo contro le dittature e reiteriamo la richiesta di nuove elezioni presidenziali, pianamente libere e legittimate dalla Comunità Internazionale»; con le parole diplomatiche una chiara copertura al colpo di stato legittimato come “giuste aspirazioni democratiche” qualificando il governo di Maduro come “dittatoriale”.

L’ingerenza dell’UE in corso è scaglionata, cerca un ruolo maggiormente protagonista utilizzando forme diverse d’intervento ma senza dimenticare le parole di Tajani, presidente del parlamento europeo, che ha apertamente appoggiato il tentativo di golpe del 30 aprile. Allo stesso tempo, gli USA, da parte loro, non escludono l’intervento militare diretto, i cui preparativi sono in marcia da tempo, minacciando apertamente che «è possibile» con la contestuale reazione della Russia. Nello specifico, il prossimo 14 maggio a Sochi, è in programma una nuova riunione dei ministri degli Esteri, Lavrov e Pompeo, mentre Trump minaccia di imporre «un embargo totale e più sanzioni» contro Cuba.

Le manifestazioni operaie e popolari dello scorso primo maggio indicano che il popolo venezuelano, la sua classe lavoratrice, vuol esser protagonista del proprio futuro, si opporrà fermamente ai piani reazionari e alla cospirazione golpista, non essendo disponibile ad accettare alcun arretramento ed alcuna perdita delle conquiste del processo bolivariano. Come dichiarato da Pedro Eusse, dell’Ufficio Politico del Partito Comunista del Venezuela, «queste aggressioni imperialiste, come parte della guerra non convenzionale praticata contro il nostro paese, non ha come obiettivo solo rovesciare il Governo del presidente Maduro, ma di abbattere tutto il processo bolivariano, distruggere le conquiste del popolo venezuelano, accaparrarsi le nostre ricchezze e imporre la sua egemonia in America Latina, come parte della sua pretesa egemonia globale nel sistema capitalista».

Intanto si rafforza la solidarietà internazionalista con il Venezuela: il segretario generale della Federazione Sindacale Mondiale (FSM) George Mavrikos, dal palco del primo maggio ad Atene ha esclamato che il «Venezuela non è solo». «Gli imperialisti e le multinazionali vogliono rubare la ricchezza delle risorse naturale del Venezuela. La classe operaia e il popolo del Venezuela schiacceranno i fantocci degli imperialisti» ha affermato.  Nel mese di aprile una delegazione internazionale, formata da 87 delegati di 65 paesi della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (FMGD) e del Consiglio Mondiale della Pace (WPC), ha realizzato la 2° Missione Internazionale di Solidarietà con il popolo venezuelano con la partecipazione dall’Italia di una delegazione del Fronte della Gioventù Comunista.

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