FGC a congresso: Organizzare le lotte e rafforzare la ricostruzione comunista

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FGC a congresso: Organizzare le lotte e rafforzare la ricostruzione comunista

Inizia il lavoro del 2° congresso del Fronte della Gioventù Comunista a Roma. Da tutta Italia 100 delegati in rappresentanza delle declinazioni territoriali e dei settori di lavoro dell’organizzazione, più dieci organizzazioni internazionali che hanno portato il loro saluto. I lavori sono iniziati con il saluto del Segretario Generale del Partito Comunista, Marco Rizzo. Tema centrale del congresso, con lo slogan “Organizzare le lotte, rafforzare la Gioventù per la ricostruzione comunista” è proprio il patto d’azione tra FGC e PC. Nel suo intervento il compagno Rizzo ha rivendicato l’importanza del processo di ricostruzione sul campo teorico, del movimento comunista in Italia e a livelli internazionale. “L’elaborazione teorica che abbiamo messo in campo ha dato le basi per impostare correttamente la ricostruzione comunista in Italia. Abbiamo iniziato a dare quelle risposte che chi come me ha quasi sessant’anni non ha mai ricevuto dal comunismo italiano. La nostra generazione è qui per riconoscere con spirito di critica e autocritica, gli errori del processo della rifondazione comunista, per consegnare  voi una completa rottura con le teorie e le pratiche opportuniste.” Rizzo ha infine ricordato l’importanza della gioventù nel processo di ricostruzione comunista e come l’unità d’azione di PC e FGC dove già applicata in questi mesi abbia dato risultati importanti.

Nella sua relazione introduttiva il Segretario del FGC Lorenzo Lang ha espresso grande soddisfazione per il lavoro svolto in questi anni rivendicando la giustezza della scelta della costituzione dell’organizzazione quattro anni fa.  “Quando quattro anni e mezzo fa abbiamo lanciato appello per costruzione organizzazione, avevamo davanti una situazione ostile. Nessuno intorno a noi pensava fosse attuale e possibile costruire una gioventù comunista realmente coerente sulle posizioni dei comunisti, presente nelle lotte della gioventù proletaria. Nessuno pensava sarebbe stato possibile uscire da una visione macchiettistica in cui comunisti erano relegati in nostro paese.  Non molti hanno avuto questa lungimiranza e noi  abbiamo dimostrato sul campo la correttezza della nostra proposta.”  Lang ha menzionato i recenti risultati delle elezioni studentesche suppletive delle consulte, salutando l’elezione di Maistrelli a Milano, e Greco a Cosenza come presidenti. Poi incentrato la sua analisi sui risultati del referendum, rivendicando le responsabilità che ha la gioventù comunista in un quadro di crisi organica in cui l’80% dei giovani si è posto sulle posizioni del No, che i comunisti devono essere in grado di strappare alla forze reazionarie. “Abbiamo la necessità di porci ad un livello organizzativo tale per poter urlare a gran voce che l’alternativa necessaria è di sistema. C’è la necessità di un’organizzazione che sappia praticare questa rottura rivoluzionaria. Di aumentare il rapporto di organicità alla classe e orientarla sulla lotta politica generale oltre che su singole rivendicazioni.” Il FGC respinge quindi ogni proposta di unità a sinistra finalizzata alla riproduzione di gruppi minoritari, guarda invece con forza alla costruzione del Partito e ad un impegno maggiore per superare le carenze organizzative che ancora si registrano.

Lang ha infine salutato le delegazioni internazionali presenti che hanno successivamente preso la parola. Tra loro il Presidente della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, Nicolas Papadimitriou che ha riconosciuto l’importanza del lavoro del FGC nel movimento antimperialista internazionale.  Papdimitriou ha ricordato nel suo intervento Fidel Castro, con grandi applausi dalla platea, menzionando in particolare il sostegno dato alla FMGD con il festival mondiale della gioventù e degli studenti in un momento di difficoltà per Cuba con blocco e difficoltà economiche. Responsabilità nostra unire le nostre voci a livello internazionale contro l’imperialismo, per la costruzione di un mondo di pace, in cui le persone siano della loro vita, senza sfruttamento, per un futuro di pace, senza guerre, senza imperialismo, lo faremo fino alla vittoria sull’imperialismo “Abbiamo la responsabilità di unire le nostre voci a livello internazionale contro l’imperialismo, per la costruzione di un mondo di pace, in cui le persone siano realmente artefici della loro vita, senza sfruttamento, per un futuro di pace, senza guerre, senza imperialismo, lo faremo fino alla vittoria.”

Terminati gli interventi delle delegazioni internazionali è iniziato un giro di interventi dei delegati sulla relazione iniziale e la sessione chiusa di discussione del documento che continuerà per tutto il pomeriggio e nei giorni successivi, fino all’iniziativa pubblica di domenica mattina.

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