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IL VERTICE DELLA VERGOGNA
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Gli inani 7 nani

Il Vertice del G7 si è tenuto in Germania a Krün vicino a Garmisch-Partenkirchen in Alta Baviera dal 26 al 28 giugno 2022.

Sembra che i 7 nani, accompagnati da Biancaneve e l’odiato Principe Azzurro, abbiano scavato il solito buco nell’acqua. Seguiamo l’istruttiva disamina di ISPI [1]

  1. Sostegno all’Ucraina: “fino a quando sarà necessario”

A quanto pare, a parte la riaffermazione di intenti, si registra l’impossibilità di ottenere qualcosa di più dalle sanzioni. Se ne propongono di ulteriori e fantasiose, come il blocco dell’acquisto di oro dalla Russia. Roba che si aggiungerà al resto delle frecce spuntate.

  1. Energia: price cap sì, ma come?

La proposta statunitense di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo non collima con quelle necessarie per i Paesi UE membri del G7 per i quali invece sarebbe molto più importante un meccanismo volto a calmierare il prezzo delle importazioni di gas. La differenza sta nel fatto che gli europei sono più dipendenti dal gas. Ma siamo ancora in alto mare. Il comunicato finale del vertice riconosce la decisione dei Paesi UE membri del G7 di «individuare le modalità più idonee» per implementare un generico tetto al prezzo dell’energia: un primo passo che non colpirà Mosca nell’immediato e soprattutto non farà calare il prezzo del gas. Mosca infatti ha dichiarato che queste misure non possono non passare per una trattativa commerciale e non possono essere implementate unilateralmente. È doveroso ricordare [2] [3] che gli incrementi di prezzo sono dipesi dalla nuova formulazione della fissazione del prezzo che avevano richiesto gli europei alla Russia prima dell’inizio della guerra e che si poteva immaginare avrebbe dato luogo alle speculazioni a cui ora stanno tentando di mettere un “cap”. Nei mesi che hanno preceduto l’invasione, le entrate giornaliere di Mosca derivanti dalla vendita di petrolio e gas naturale sono esplose: triplicate quelle petrolifere, addirittura sestuplicate quelle del gas. Fino a superare il miliardo di dollari al giorno, per poi assestarsi nell’ultimo mese sul mezzo miliardo al giorno. Per quanto riguarda invece il petrolio, essendo di interesse del padrone principale, il linguaggio del comunicato è più esplicito e manifesta l’intenzione del G7 di limitare tutte le esportazioni marittime di greggio russo, «a meno che non venga venduto al di sotto di un certo prezzo definito in consultazione con partner internazionali». Ma il petrolio russo (Urals) viene già venduto a un forte sconto rispetto al Brent. Quale sarebbe dunque l’efficacia di un price cap sul greggio di Mosca – e quindi i benefici per gli acquirenti occidentali – se il petrolio acquistato altrove dovesse rimanere molto caro?

  1. Infrastrutture: 600 miliardi per i Paesi in via di sviluppo

Uno degli impegni principali presi dal G7 a Elmau è stato l’annuncio di 600 miliardi di dollari che saranno investiti in progetti infrastrutturali sostenibili in Paesi in via di sviluppo entro il 2027. Un impegno che ha come finalità principale il contrasto all’espansione cinese attraverso la Nuova Via della Seta. Sembra però che si tratti di un “collage” di risorse in buona parte già stanziate: i 300 miliardi del Global Gateway, lanciata dalla Commissione europea a fine 2021, i 200 miliardi che gli Stati Uniti hanno promesso tramite l’iniziativa “BuildBackBetter for the World” (B3W), gli ultimi 100 miliardi dovrebbero essere garantiti dagli altri membri del forum. Questi 600 miliardi dovrebbero essere solo un primo passo con lo scopo di attirare altre risorse attraverso istituzioni finanziarie multilaterali, banche nazionali di sviluppo e fondi sovrani. La “potenza di fuoco” cinese attraverso la BRI sembra molto più intensa: è possibile stimare che Pechino abbia pianificato investimenti superiori a 1000 miliardi di dollari entro il 2027.

  1. Materie prime: le sanzioni valgono “oro”

Come nel caso del petrolio, l’assenza di vendite ai Paesi occidentali è compensata da acquisti da parte di grandi Paesi asiatici, come India e Cina.

  1. Geopolitica: il G7 conta ancora?

«Il G7 è ancora un forum attuale o è condannato ad una progressiva irrilevanza, in un mondo caratterizzato da nuovi blocchi di potere e da una crescente frammentazione geopolitica? In base ad un criterio puramente economico, secondo la “classifica” odierna che mette in fila i Paesi in base al Pil tra i membri “di diritto” del G7 ci sarebbero anche Cina e India, mentre l’Italia ne sarebbe stata esclusa già da diverso tempo. In realtà, oggi il G7 va considerato principalmente per il suo significato geopolitico, ovvero come il gruppo delle principali democrazie occidentali. Un gruppo sempre più minoritario e che dunque sta cercando di diventare più inclusivo, coinvolgendo anche altri Paesi che fanno parte del G20 e non solo. Ad esempio, quest’anno al vertice di Elmau sono stati invitati anche cinque Paesi “partner” che rispondono al criterio di essere grandi democrazie emergenti: Argentina, India, Indonesia (anche in quanto Presidente di turno del G20), Senegal e Sudafrica. È curioso notare come Delhi e Pretoria facciano parte (insieme a Brasile, Cina e Russia) anche del forum BRICS, il cui vertice si è appena svolto sotto presidenza cinese ed è terminato senza alcuna condanna nei confronti di Mosca per l’invasione dell’Ucraina.» [1]

Pietosa la figura del nostro presidente Super Mario. Dopo essersi ricoperto di ridicolo accusando Erdogan di essere un “dittatore”, proprio lui che non è mai stato eletto da nessuno,  ora figura tra gli sponsor benedicenti di questa squallida pantomima. Ma non gli è bastato. Ha dichiarato – non si sa spinto da cosa se non da un impulso di iperservilismo nei confronti degli USA e del loro Presidente affetto da demenza senile – che Putin non sarà al prossimo G20. Naturalmente la diplomazia russa ha avuto buon gioco nello sbeffeggiarlo.

In buona sostanza, ormai è chiaro che la politica dell’“Occidente” viene discussa e pianificata in ambito NATO e che il residuo di attività che le istituzioni economiche possono avere è sempre più secondario.

 

[1] https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/cosa-restera-di-questo-g7-il-summit-5-highlights-35581

[2] https://www.lariscossa.info/la-guerra-del-grano/

[3] https://www.lariscossa.info/politica-affari-armi/

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