Grecia, processo Alba Dorata: il Pubblico Ministero a protezione dei fascisti

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Grecia, processo Alba Dorata: il Pubblico Ministero a protezione dei fascisti

Il Pubblico Ministero, Adamantia Economou, interviene in tribunale al processo nei confronti di Alba Dorata

Sta suscitando grande indignazione in Grecia l’evoluzione del processo che vede come imputati diversi dirigenti e membri del partito fascista Alba Dorata, tra cui il capo Michaloliakos, con diversi capi di imputazione che vanno dall’appartenenza ad “organizzazione criminale” fino a omicidi e tentati omicidi nei confronti di militanti comunisti, attivisti antifascisti, sindacalisti, lavoratori e immigrati.

Come riportato dal portale informativo del KKE 902.gr il pubblico ministero Adamantia Economou nell’udienza dello scorso 18 dicembre si è lanciata in una provocatoria richiesta fornendo uno scudo protettivo all’essenza dell’organizzazione fascista. Dopo 8 ore, il pubblico ministero ha infatti concluso chiedendo l’assoluzione per i 65 imputati – 18 ex deputati di Alba Dorata e 47 suoi membri.

In particolare, per l’accusa di appartenenza e direzione di una “organizzazione criminale” nazista, è stato chiesto il proscioglimento della dirigenza di Alba Dorata adottando e approvando l’argomentazione della stessa organizzazione nazista, considerando che non ci sia stata una pianificazione centrale degli atti criminali e, sostanzialmente, che i dirigenti non erano a conoscenza, né ordinarono, pianificarono o parteciparono ad alcun atto.

Particolare indignazione suscita la richiesta di assoluzione per l’assassinio dell’antifascista Pavlos Fyssas, per cui il procuratore generale ha interpretato il fatto che il leader di Alba Dorata, Michaloliakos, si sia assunto in un programma televisivo la “responsabilità politica” dell’assassinio come una assunzione del peso politico dell’atto, riprendendo una affermazione del dirigente di Alba Dorata, il nazista Kassidaris, secondo cui «anche Alba Dorata è morta con l’assassinio di Fyssas».

Il leader di Casapound, Simone Di Stefano, incontra il capo di Alba Dorata Michaloliakos

Il clamore suscitato dall’assassinio di Fyssas nel 2013 avviò un’indagine senza precedenti nei confronti dell’organizzazione criminale nazista. Secondo il Pubblico Ministero l’omicidio realizzato dal militante di Alba Dorata, Yiorgos Roupakias, non fu premeditato in quanto avvenuto in un “luogo pubblico”, che la vittima non era l’obiettivo di un’azione squadrista, né viene menzionato il motivo politico dell’assassinio. Inoltre nonostante le prove delle intercettazioni telefoniche nella notte dell’omicidio con le conversazioni tra i responsabili dell’azione squadrista e i capi di Alba Dorata, quest’ultimi vengono ritenuti all’oscuro degli eventi.

Membri di Alba Dorata posano con il saluto nazista e la bandiera nazista dell’occupazione della Grecia

Per quanto riguarda i simboli nazisti, i saluti nazisti, la glorificazione di Hitler, le affermazioni di esser “fascisti, nazisti, picchiatori”, ecc. ha assunto pienamente le giustificazioni del capo di Alba Dorata che affermava la modifica degli elementi ideologici estremisti dell’organizzazione nel 1992. In più, secondo il Pubblico Ministero, anche se fossero nazisti è indifferente dal punto di vista penale.

Michaloliakos, capo di Alba Dorata, a processo

Sostanzialmente gli atti criminali vengono slegati dalla pianificazione più generale dell’organizzazione criminale nazista. Per cui per il Pubblico Ministero gli assassini di Pavlos Fyssas, Sahzat Lukman, gli attacchi omicidi ai comunisti e sindacalisti del PAME, allo studente P. Faliro, l’assalto al centro “Antipnia”, ecc. sono fatti irrilevanti e non legati tra di loro. «La pianificazione centrale contro oppositori politici e immigrati non è provata. Il leader di Alba Dorata non ha alcuna responsabilità, dato che non ha ordinato o approvato le azioni che hanno avuto luogo precedentemente», ha esposto il Pubblico Ministero offendendo il sentimento popolare e le vittime degli attacchi di Alba Dorata.

Manifestazione antifascista del sindacato di classe PAME per il 5° anniversario dell’assassinio di Pavlos Fyssas, Atene, 18 settembre 2018

Per gli attacchi omicidi nei confronti di pescatori e contro comunisti e sindacalisti del PAME da parte dei nazisti, l’accusa di tentato omicidio viene declassata a reati di minore entità relativi all’aggressione fisica, mentre per l’attacco al centro di riunione Antipnia non ci sarebbero le prove in quanto la «frase pronunciata “saluti da Alba Dorata” non è sufficiente non menzionando un membro specifico di Alba Dorata».

Anche l’accusa di detenzione di armi contro alcuni dirigenti dell’organizzazione nazista, tra cui il capo Michaloiakos, è stata declassata a casi singoli di minore entità.

Tutta la conduzione del processo da parte del Pubblico Ministero – denuncia il portale del KKE – è stata indirizzata verso questo epilogo, accogliendo tutte le richieste di Alba Dorata fino all’arresto di testimoni, tra cui gli amici di Fyssas presenti al momento dell’assassinio.

In un comunicato stampa il Partito Comunista di Grecia (KKE) ha sottolineato che la richiesta del Pubblico ministero è «una brutale offesa al sentimento popolare, così come alle decine di vittime di Alba Dorata». «È scandaloso – prosegue – che questo particolare Pubblico ministero, in netto contrasto con le prove schiaccianti emerse durante il processo, non solo abbia adottato le argomentazioni di Alba Dorata, ma le abbia anche appoggiate. I giovani e i lavoratori devono intensificare la loro vigilanza e lotta per isolare i fascisti ovunque, così come i vari meccanismi fascisti generati dal marcio sistema capitalistico che servono, e per la loro punizione per gli atroci crimini che hanno commesso».

Dura la reazione anche degli avvocati dei comunisti e sindacalisti del PAME che in una nota hanno affermato che la «procuratrice ha messo essenzialmente a tacere e distorto l’enorme quantità di prove presentate, testimonianze, video e documenti del caso e persino le dichiarazioni degli imputati stessi».

Il KKE interviene tra gli operai al lavoro in un bacino navale del Pireo, per chiamare alla vigilanza operaia antifascista in reazione agli sviluppi del processo. Tra le vittime dello squadrismo di Alba Dorata ci sono operai e sindacalisti del PAME attaccati per rompere le lotte e scioperi come nel Porto del Pireo contro il monopolio cinese COSCO. Perama, 20 dicembre 2019

La sentenza dovrebbe giungere agli inizi del 2020 con la concreta possibilità, nonostante le evidenze processuali,  di una riabilitazione dei dirigenti di Alba Dorata, vicini ai fascisti di Casapound Italia, come premio per lo sporco ruolo svolto a beneficio della borghesia greca nel tentativo di deviare, indebolire e spezzare le lotte operaie e popolari durante gli anni di maggiore intensificazione della lotta di classe.

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