Continua la narrazione a senso unico delle conseguenze del conflitto in Ucraina.
Ora il bersaglio si è spostato sulla crisi alimentare che sta investendo il Pianeta a causa del blocco delle forniture ucraine. Al grande terminal di Odessa giacciono 20 milioni di tonnellate.
Ma la crisi è scoppiata oggi? Fino al 24 febbraio tutti gli abitanti di questa Terra avevano di che sfamarsi?
David Beasley, che guida il Programma Alimentare Mondiale (Pam), ricordava a inizio 2022 che «le persone sul baratro della fame erano quasi raddoppiate negli ultimi 5 anni (da 108 a 193 milioni) per una catena di fattori pre-bellici: la pandemia, i costi dell’energia, i disastri legati al cambiamento climatico». Beasley afferma che «con la guerra in Europa e il blocco del Mar Nero ci sono 47 milioni di persone in più a rischio di acuta insicurezza alimentare. Con uno squilibrio che colpisce maggiormente i più poveri».
Il grosso del problema quindi non è nato oggi. Oggi in realtà si sono impennati i prezzi dal 2021 (come si vede dal grafico in copertina) e la carenza dipende anche dal fatto che 26 Paesi, tra cui l’India, hanno adottato severe restrizioni all’export di prodotti agricoli, tagliando del 15% le calorie del commercio globale.
In realtà ci sono Paesi che riceveranno più grano da Mosca: Egitto, Iran, Turchia, Siria. Alla faccia delle sanzioni e dell’isolamento della Russia.
In realtà la responsabilità del blocco navale va ricercato più a fondo.
Primo, i porti sono stati minati dagli ucraini. Questo è pacifico, in quanto essi desiderano ostacolare i possibili sbarchi russi, e non certo dai russi.
Secondo, nel porto di Odessa, ci sono navi bloccate a cui non viene permesso di lasciare l’approdo.
«Il quotidiano turco Aydinlik dice che tra queste imbarcazioni fermate ve ne sono 21 turche – 4 battenti bandiera turca e 17 di proprietà turca – a cui non viene permesso di partire utilizzando i corridoi umanitari creati dalla Russia». «L’11 maggio, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha annunciato il blocco delle navi con prodotti alimentari, tra cui ci sono navi con grano. Ha anche sottolineato che la Russia ha ripetutamente offerto all’Ucraina di lasciare partire le navi con i beni necessari attraverso corridoi umanitari». [1]
Tuttavia il mainstream mediatico nostrano non ha perso l’occasione ancora una volta di distorcere la realtà e addossare tutte le colpe a una delle parti, dipingendo l’altra come vittima.
Ce ne facciamo una ragione e ci rafforziamo nella nostra convinzione che, qualunque cosa esca da quelle sentine, dovremo credere all’esatto contrario. È la migliore approssimazione della realtà.
[1] https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lucraina_blocca_21_navi_turche_nel_porto_di_odessa_aydinlik/45289_46350/