Da qualche giorno uno spiraglio nella vertenza dei lavoratori degli appalti delle pulizie scuole

I LAVORATORI NON HANNO BISOGNO DI UNA SYRIZA ITALIANA, MA DI UN SINDACATO DI CLASSE E DI UN FORTE PARTITO CHE LI RAPPRESENTI.
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Da qualche giorno uno spiraglio nella vertenza dei lavoratori degli appalti delle pulizie scuole

 

di Silvia Stefani

Un altro tassello si aggiunge alla vertenza degli oltre 4.000 lavoratori e lavoratrici delle ditte in appalto per la pulizia delle scuole, in lotta contro un provvedimento che li ha esclusi dall’assunzione attraverso la graduatoria sulle stabilizzazioni, in quanto non in possesso dei requisiti richiesti.

Della vicenda si è parlato i giorni scorsi, durante un incontro in conference call tra la Confederazione Unitaria di Base, sindacato di classe fin dall’inizio al fianco di questi lavoratori e Matteo Benedettino, capo della segreteria di Beppe De Cristofaro sottosegretario di Stato all’Istruzione.

A rappresentare la CUB i coordinatori nazionali Antonio Ferrari ed Eugenio Busellato, che hanno poi riportato ai lavoratori l’iter individuato per arrivare alla loro stabilizzazione.

In particolare, entro la fine del prossimo mese di maggio andrà in esaurimento la graduatoria dei lavoratori in possesso dei requisiti (10 anni di servizio nelle scuole, compresi 2018 e 2019, e licenza media) i quali sono attualmente a part-time, e potranno fare richiesta di assunzione a full time in altre province con posti vacanti.

Successivamente (forse già dal prossimo ottobre) verrà stilata un’altra graduatoria che comprende ex LSU e appalti storici. L’obiettivo è quello di sanare la situazione degli oltre 4.000 lavoratori e di inserirli nelle scuole a gennaio 2021. Cinque anni di anzianità nel settore (compresi 2018 e 2019) e licenza media nel frattempo conseguita, saranno i requisiti richiesti.

Ferrari e Busellato hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro, precisando che gli argomenti discussi saranno al centro di successive riunioni, per aggiornamenti sull’evolversi della vertenza, di cui daremo comunicazione.

Contestualmente andranno in questa direzione anche altre organizzazioni sindacali conflittuali che si stanno occupando della questione.

«Il Covid-19 non fermerà la lotta per la stabilizzazione di questi lavoratori. L’ingiustizia che hanno subìto deve essere sanata»

hanno dichiarato e come Partito Comunista, da sempre dalla parte dei lavoratori, non possiamo che essere al loro fianco.

3 Comments

  1. Nadia ha detto:

    Io credo che ,visto il momento di disagio sia economico che di lavoro ,sarebbe più opportuno far uscire Dubito il secondo bando. Non possiamo stare ,economicamente,fino a settembre senza alcun reddito. Come possiamo vivere altri 4 mesi senza soldi me lo spiegate? Far uscire subito il secondo bando permetterebbe alla scuola una migliore organizzazione visto il covid ed a noi una stabilità economica visto che veniamo da tre mesi senza ammortizzatori e senza salario. Non vogliamo l’elemosina da nessuno vogliamo quello che ci spetta fi diritto IL NOSTRO LAVORO CHE AVEVAMO prima del decreto

  2. Cecilia ha detto:

    I 5000 internalizzati a part-time si rivolgono allo Stato di cui fanno parte, ai Sindacati che hanno il compito di difendere i diritti dei lavoratori, alla politica che ha il dovere di deliberare, per chiedere il rispetto di un diritto costituzionale sancito dall’art 3 della Costituzione “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti la legge… Ed E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Noi assunti part-time vogliamo la sicurezza di un reddito, perché i mutui accesi in un momento in cui potevamo far fronte, le utenze, le spese quotidiane per la nostra sopravvivenza e quella delle nostre famiglie (e tanti di noi come ben sapete siamo monoreddito) non può che essere l’ UNICA e sola risoluzione ad un problema gravoso e all’ avere quello che questa internalizzazione a metà ci nega, ” il DIRITTO ” alla continuità reddituale (vedi parere CSPI e richieste sindacali) . NON chiediamo assistenzialismo, ne soluzioni momentanee, che non ci darebbero comunque una prospettiva di vita serena e tranquilla per il nostro sostentamento di padri e madri di famiglia. Chiediamo da dipendenti di questo Stato gli stessi diritti costituzionali che vengono riconosciuti a tutti i precari : IL DIRITTO AL COMPLETAMENTO ORARIO per gli assunti part-time. L’assunzione part-time non è mai esistita nella scuola e mai è stata prevista. Lo è solo per noi! Lo è stato solo per noi! Per il personale a tempo indeterminato è una scelta del lavoratore, al contrario, a noi è stato imposto con la Legge145/2018. Altro non chiediamo che il diritto al completamento orario da parte dei lavoratori con contratto part time, chiedendo che nella circolare annuale sulle supplenze venga stabilità una priorità di questo personale sulle supplenze annuali, brevi e saltuarie, al fine di arrivare al completamento orario. Questa proposta , a” costo zero” non solo risolverà la “continuità reddituale, ma rappresenta una soluzione stabile che restituisce dignità a tutti i lavoratori ATA internalizzati, in attesa che si arrivi alla trasformazione definitiva dei contratti part time in full time. Ci auguriamo che per settembre, con l apertura delle scuole e con l’ affrontare le numerose difficoltà in cui si troverà la Scuola, per l’ emergenza Covid, ci sia una norma già approvata per non danneggiarci ancora di più e ulteriormente sia come lavoratori che come uomini e donne.

  3. Scusate ma per chi è stato escluso per carichi pendenti non viene proprio menzionato? Fino al 29 febbraio però ha fatto comodo allo stato e alle scuole, adesso sono tutti dimenticati…è forse discriminazione questa? Poi ovviamente non ci lamentiamo se una persona dopo 20 anni si rimette a delinquere perché è la vostra società che lo ha spinto, perché purtroppo per voi anche noi abbiamo famiglia a carico e di certo non faremo morire di fame i nostri figli. E mi rivolgo al governo dicendo che la causa di questo sarà solo ed esclusivamente merito loro. Non avete solo creato nuovi poveri ma anche nuova delinquenza.

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