Turchia, la repressione a partire dalle Università

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Turchia, la repressione a partire dalle Università

Le pressioni (e le repressioni ndt) da parte del Governo nei confronti degli avversari politici stanno proseguendo nel Paese, in vista dell’appuntamento referendario del 16 aprile. Mercoledì scorso uno studente, presso il polo universitario “Istanbul Technical University”, è stato trattenuto all’ingresso dell’Ateneo da parte delle guardie di sicurezza perché «lo studente aveva con sé due copie del settimanale politico ‘Boyun Egme’» pubblicato dal TKP (Partito Comunista di Turchia).

Le guardie di sicurezza hanno insistito nel trattenere il ragazzo, nonostante egli spiegasse come il giornale fosse legalmente pubblicato e venduto. Il problema è stato risolto quando un altro studente è accorso presso di lui e le guardie prendendo una copia del giornale: le guardie, infatti, avevano detto allo studente che poteva portare con sé una sola copia del giornale sopracitato.

Un episodio analogo è accaduto presso l’Università di Istanbul: agli studenti che portavano con sé le copie del giornale del TKP non è stato permesso di entrare nell’Ateneo. Martedì scorso, inoltre, un gruppo fascista ha attaccato i compagni che stavano vendendo il giornale nelle strade. Fascisti incoraggiati dall’AKP, il partito di Governo, con l’obiettivo di terrorizzare gli oppositori dell’Esecutivo e i sostenitori del “no” alla campagna referendaria. I vertici universitari, d’altra parte, stanno cercando di ingraziarsi e di accreditarsi presso l’AKP reprimendo gli studenti.

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