Intervento del KKE al Convegno Internazionale contro il G7 di Taormina

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Intervento del KKE al Convegno Internazionale contro il G7 di Taormina

Intervento di Sotiris Zarianopoulos, eurodeputato del Partito Comunista di Grecia (KKE) al Convegno Internazionale “Né terra, né mare, né aria per gli imperialisti” svolto a Giardini Naxos (ME), sabato 27 maggio, in occasione del G7 di Taormina (Me).

A nome del KKE salutiamo la manifestazione di oggi e i compagni del PC qui in Italia. Da qui, dalla bella Taormina, che è stata fortificata per proteggere i capi delle 7 potenze capitaliste più forti del mondo dalla indignazione popolare, vogliamo esprimere la nostra solidarietà a tutti i lavoratori e i giovani che stanno lottando. Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti i popoli vittime della barbarie imperialista, in Siria, in Iraq, nel Medio Oriente, in Afghanistan e altrove. Esprimiamo la nostra solidarietà agli scioperanti della fame prigionieri politici del popolo palestinese che viene ucciso dallo stato assassino d’Israele, con la copertura della NATO e dell’UE. Esprimiamo la nostra solidarietà ai milioni di profughi, ai lavoratori nell’UE che oggi affrontano la povertà e la disoccupazione.

Non c’è dubbio! Nella loro fortezza, come è stata trasformata la zona di Taormina, dove si incontrano i capi dei G7, non discutono di come daranno lavoro ai disoccupati, di come aumenteranno gli stipendi e le pensioni, di come daranno un futuro ai giovani e pace per tutti i popoli.

Parleranno della politica estera e della sicurezza ma intendono le loro preparazioni militari, gli interventi sanguinosi che fanno per i loro profitti e che hanno come vittime sempre i popoli. Utilizzano gli attacchi micidiali come quello a Manchester, frutto di meccanismi che in gran parte sono stati creati e sostenuti da loro stessi. A nome della difesa da questi meccanismi assumono nuove misure di repressione, mettono nuove catene contro le lotte operaie e popolari, contro le forze che lottano contro la barbarie capitalista.

Discuteranno dello sviluppo globale, intendendo l’aumento dei profitti e dello sfruttamento in una economia capitalista che si trova in una crisi profonda. La ripresa della quale parlano è un obiettivo del capitale e ha come condizione necessaria la demolizione dei diritti dei lavoratori.

Discuteranno della questione dell’Africa, dove intendono la divisione dei mercati con interventi militari nel nome della pace e con la collaborazione delle classi borghesi africane che porteranno a un ulteriore sfruttamento della ricchezza e dei popoli già estremamente poveri di quelle zone.

Parleranno di mobilità umana ma non intendono la libertà di movimento dei profughi che hanno provocato loro stessi, ma la movimentazione di una forza operaia a bassissimo costo, dove e quando servirà a loro e ovviamente con condizioni di lavoro pessime.

Parleranno di sicurezza alimentare intendendo che i popoli poveri mangiano gli avanzi, roba scaduta o dalla spazzatura come accade anche qui in Italia e dappertutto nell’UE.

Parleranno di parità di sessi, intendendo l’ulteriore sfruttamento sia per uomini che donne senza considerare il ruolo particolare delle donne.

Oggi il capitalismo viene scosso da concorrenze interne, fra USA-Germania, USA-UE ma anche all’interno dell’UE.

Si scontrano fra di loro per le loro concorrenze, per i loro interessi ma sono uniti su una base comune e già concordata che prevede ancora più sacrifici per i lavoratori, più guerre e sofferenze per i popoli che porteranno più profitti per quelli che rappresentano, per i monopoli e per le borghesie.

Uniamoci, uniamo le nostre voci con decisione. Noi comunisti ognuno nel suo paese ma anche insieme, raggruppati al polo europeo delle forze comuniste, cioè all’Iniziativa Comunista Europea. Daremo tutte le nostre forze per il rafforzamento della lotta operaia e popolare contro la politica che condanna i lavoratori a una incertezza profonda, alla disoccupazione, alla povertà, alle guerre e l’immigrazione. L’esperienza storica ha dimostrato che le conclusioni dei comunisti sono state confermate. Questo sistema, il capitalismo diventa più aggressivo perché è già marcio. Non può essere corretto, non può diventare umano, non cambia, può solo peggiorare.

L’altro ieri l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha annunciato che rispetto alle sue analisi non ci sarà a breve un’uscita dalla crisi e dalla disoccupazione e che crescerà il lavoro con forme flessibili. Adesso riguarda il 75% dei lavoratori a livello globale.

L’altro ieri a Bruxelles all’incontro dei capi della NATO, migliaia di persone hanno manifestato contro gli interventi imperialisti, che causano migliaia di vittime, profughi che affogano nel mediterraneo, vicino alla Sicilia e al mare Egeo in Grecia. Profughi che rimangono bloccati in caserme di concentramento a Lampedusa e nelle isole greche. In questo incontro hanno deciso di intervenire ufficialmente come NATO anche nella guerra in Siria. L’UE si trova in un processo di militarizzazione intensiva cercando di stringere la collaborazione con la NATO ma anche di migliorare il suo ruolo autonomo ovunque nel mondo per servire i suoi interessi. Aumentano le spese militari, si intensificano le loro concorrenze con la Russia e la Cina.

Il mediterraneo è la via di trasporto del 35% della merce globale, del 40% dell’energia a livello globale, ci sono tante risorse e per questo in questa zona si concentrano enormi quantità di forze militari, quantità mai viste prima.

L’arco delle vie di trasporto dell’energia cioè Siria, Medio Oriente, Nord Africa, sud-est mediterraneo, Egeo, Balcani, Mar Nero, Ucraina, tutta la linea dei confini della Russia capitalista sono zone di scontro militare. Sembra davvero una polveriera. I confini vengono ridisegnati con il sangue dei popoli. Basta solo una scintilla per far partire uno scontro di guerra più generale. E allora gli schiavi dello sfruttamento nel periodo della pace, cioè i lavoratori e i giovani diventeranno carne per i canoni dei capitalisti. Per nuovi profitti, non solo più dal loro lavoro ma anche dalla loro vita.

Il governo greco Syriza-Anel, come tutti i governi precedenti mette in pericolo il nostro popolo, lo mette nel mezzo dei piani imperialisti per la guerra. Sostiene le basi americane, da dove partono quelli che vanno ad ammazzare i popoli nella nostra regione. Propone nuove basi alla NATO per migliorare la posizione geopolitica della classe borghese greca. Tutto ciò non c’entra niente con gli interessi popolari, anzi il popolo greco sta sempre peggio grazie alle riforme del 3° e 4° memorandum che ha votato il governo della pseudosinistra, un governo che infatti possiamo dire che è molto più capace di fare il lavoro sporco cioè tagliare stipendi e pensioni, abolire i contratti collettivi, liberalizzare i licenziamenti di massa e a aumentare le tasse, anche per i più poveri, mentre danno finanziamenti e diminuiscono le tasse ai capitalisti.

Hanno grandi responsabilità coloro che hanno sostenuto o continuano a sostenere Syriza e il suo governo antipopolare anche qui in Italia come a livello europeo il Partito della Sinistra Europea.

La storia ha verificato la posizione del nostro partito. Nessuna partecipazione a governi borghesi. Non è un ponte per andare in avanti ma è soltanto una gestione della barbarie capitalista.

I popoli non devono scegliere chi sarà a schiacciare i loro diritti, non devono parteggiare fra le diverse parti del capitale che preferiscono che il loro paese sia nell’UE o fuori dall’UE.

Si dimostra che l’euroscetticismo borghese sia quello promosso da forze di destra, estrema destra e dai fascisti, sia quello promosso dalla cosiddetta sinistra intrappola il popolo e lo fa scegliere con quale parte del capitale stare. Per i lavoratori non cambia, l’attacco è lo stesso. Gli stipendi diminuiscono sia nell’UE che nella Gran Bretagna della Brexit.

Guardiamo cosa è successo alle elezioni in Francia. Il popolo doveva scegliere fra Macron, cioè quello amato delle banche, dei socialdemocratici e dai liberali e la Le Pen, appoggiata da alcune parti dell’industria che guadagnerebbero di più se la Francia fosse fuori dall’UE.

Per quanto riguarda le forze fasciste, l’organizzazione criminale nazista di Alba dorata in Grecia è il braccio lungo e feroce del sistema. Per schiacciarli serve la lotta contro il capitalismo che è il sistema che li genera.

La lotta per lo svincolamento dall’UE deve essere collegata con la lotta per il rovesciamento di ogni potere borghese, collegata con la lotta per il potere operaio.

Ogni singola piccola o grande lotta per il lavoro, per le pensioni, per la sanità, per l’istruzione e per la pace deve essere collegata con la prospettiva del rovesciamento di questo sistema e con la lotta per il socialismo.

Perciò serve la riorganizzazione del movimento operaio in direzione di classe, con l’alleanza sociale, serve un partito comunista forte con radicamento nelle grandi fabbriche, nei luoghi di lavoro e i quartieri popolari, per la socializzazione dei mezzi di produzione e la pianificazione centrale.

Queste sono le elaborazioni e le decisioni del 20° Congresso del nostro partito che si è svolto un mese fa. Questo è il modo migliore per noi per onorare i 100 anni dell’azione eroica del nostro partito fra un anno.

Da qui che siamo a pochi chilometri dall’incontro dei G7, cioè del vecchio e della barbarie e nonostante i rapporti di forza negativi vogliamo esprimere la nostra certezza che ciò che oggi sembra fortissimo non è invincibile.

Oggi abbiamo la nostra teoria scientifica, il marxismo-leninismo, l’esperienza storica, l’esperienza delle conquiste del socialismo che abbiamo conosciuto, che nonostante le debolezze e gli errori quelle conquiste del socialismo sono un sogno lontanissimo per i popoli nei paesi capitalisti.

Proprio 100 anni dopo la grande rivoluzione d’ottobre le parole di Lenin sono ancora vive e attuali: “il ghiaccio è rotto, la via è aperta”. In questa strada rivoluzionaria camminiamo, con ottimismo e certezza che il futuro dell’umanità non è la barbarie ma il socialismo.

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