Il segreto del potere capitalista

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Il segreto del potere capitalista

(estratto dalla relazione congressuale di Marco Rizzo al congresso del Partito Comunista)

Non si capisce che l’unico modo per battere in un sol colpo i diritti dei lavoratori nell’unico luogo agglomerato in cui esistono ancora e cioè l’Europa è quello di “scaricare” sul continente 100 milioni di giovani africani disponibili a qualunque lavoro e a qualunque salario. Secondo Sylvie Goulard, eurodeputata francese “icona dell’europeismo” autrice di libri con Mario Monti, «noi europei dovremmo ribadire a Washington i valori che ci accomunano: il rispetto per le società aperte, le donne, gli immigrati, i diritti individuali». Non un elemento sociale. Lavoro, sanità, pensioni, men che meno uguaglianza o anche lontanamente cose simili.

L’attualità di Karl Marx sta nella sua capacità di visione . Vi leggerò una lettera di Marx[1] che potrebbe essere stata scritta oggi, nella sua attualità. Basterebbe sostituire proletari inglesi con lavoratori italiani, o di qualunque altro paese europeo, e proletari irlandesi con migranti od extracomunitari e tutto sarebbe chiaro.

Scriveva Karl Marx: «Ogni centro industriale e commerciale possiede ora in Inghilterra una classe operaia divisa in due campi ostili, i proletari inglesi e i proletari irlandesi. L’operaio inglese medio odia l’operaio irlandese come un concorrente che abbassa il suo livello di vita. Rispetto al lavoratore irlandese egli si sente un membro della nazione dominante, e così si costituisce in uno strumento degli aristocratici e dei capitalisti del suo paese contro l’Irlanda, rafforzando in questo modo il loro dominio su lui stesso. Si nutre di pregiudizi religiosi, sociali e nazionali contro il lavoratore irlandese. La sua attitudine verso di lui è molto simile a quella dei poveri bianchi verso i negri degli antichi stati schiavisti degli Stati Uniti d’America. L’irlandese gli rende la pariglia, e con gli interessi. Egli vede nell’operaio inglese nello stesso tempo il complice e lo strumento stupido del dominio inglese sull’Irlanda.

Questo antagonismo è artificialmente mantenuto e intensificato dalla stampa, dagli oratori, dalle caricature, in breve da tutti i mezzi di cui dispongono le classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell’impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. E’ il segreto grazie al quale la classe capitalista mantiene il suo potere. E questa classe ne è perfettamente cosciente».

Oggi ci sono forze politiche di destra, populiste o fasciste camuffate o meno, presenti ormai in tutti paesi europei, la cui funzione è esattamente quella di depistare culturalmente i ceti popolari, di convincerli che la causa della loro condizione di precarietà e di impoverimento sia legata alla “concorrenza” dei lavoratori immigrati e non agli elementi strutturali del sistema capitalista. Come diceva Marx in quello scritto, è proprio questo «il segreto grazie al quale la classe capitalista mantiene il suo potere».

E’ in atto una guerra mondiale a bassa intensità dove le potenze imperialiste mondiali, Stati Uniti in testa, ma poi anche Unione Europea, e regionali come l’Arabia Saudita, Turchia, Israele, Qatar stanno facendo una competizione per spartirsi tra di loro il Medio Oriente in gara con l’Iran, la Russia e la Cina.

L’immigrazione è il risultato dell’organizzazione del capitalismo nel mondo. Le potenze imperialiste sfruttano i paesi del terzo mondo, gli sottraggono ricchezze e quando i popoli di quei paesi si ribellano, gli tirano le bombe. Ora, è altrettanto normale che da un simile contesto di povertà, guerra e sfruttamento molti cerchino di fuggire e quindi decidano di emigrare. Ma questo non è naturale, romantico come vorrebbe la ‘sinistra’ buonista. Gli immigrati non sono animali, per loro non è normale migrare. Sono uomini che scappano dalla guerra o più facilmente dalla fame e dalla povertà.Che fare? Come agire concretamente?

Ritirare tutti i reparti militari presenti in tutti i paesi. Smascherare il “peacekeeping”. Fermare le guerre, le occupazioni militari, tutte le ingerenze in quei paesi In poche parole: uscire dalla Nato. Contestualmente all’interruzione delle azioni militari, bloccare il rapporto di sfruttamento economico con quei paesi, e di conseguenza smettere di sottrarre risorse, materie prime e di sfruttare inumanamente la manodopera locale come avviene da parte di tutte le multinazionali.

Ripristinare con quelle nazioni rapporti di cooperazione e non di rapina. Un esempio: offrire da parte dei paesi sviluppati la propria conoscenza produttiva, il proprio know-how. Si formano i quadri, i tecnici, si costruiscono strutture e infrastrutture, anche sociali. Vengono commerciate le materie prime che finora l’imperialismo ha rubato senza chiedere il permesso a prezzi realistici. A quel punto si regolamenta, con nettezza, il fenomeno dell’immigrazione.

Se queste politiche fossero applicate nell’arco di un ventennio, il numero degli immigrati comincerebbe a diminuire fino alla normalità. Ma ovviamente nessuna politica di questo genere potrà essere applicata in un sistema che è fondato sul potere dei grandi monopoli, che vede gli Stati interamente asserviti ai loro interessi. Il socialismo sarebbe la soluzione vera a questa condizione, permettendo di realizzare queste misure. Altre strade non esistono.

La destra e i populisti che invitano a sparare a vista su chi tenta di entrare in Europa, sanno di dire una grande bugia. Tra Stati Uniti e Messico sono state uccise dalle guardie di frontiera circa seimila persone in 15 anni. Tanto per fare un esempio i morti del Muro di Berlino su cui continuamente si fonda una campagna anticomunista in circa trent’anni sono stati 138 tanto per fare paragoni tra sistemi. Ma nonostante quelle cifre l’immigrazione non si è certo bloccata.

Queste destre xenofobe, i populisti farebbero mai una battaglia antimperialista e anticolonialista? Per rivoltare il rapporto con i paesi del terzo mondo, di uscire dalla Nato, e quindi di rompere con Unione Europea e Stati Uniti? Chi lo farebbe? Salvini? Che è andato in Israele con la kippah in testa per farsi sdoganare? Di Maio che è andato negli Stati Uniti, nella City ed in Israele? La Le Pen, che desidera il ritorno ai fasti della grandeur francese ed in questo è pienamente d’accordo con la politica neocoloniale di Hollande? O forse le destre dell’ex Europa dell’Est, dall’Ungheria all’Ucraina, dalla Polonia ai Paesi Baltici, servi della Nato e degli USA?

Tutto questo ciarpame politico sa benissimo che l’immigrazione è il risultato del sistema capitalistico del mondo. E se finisse questo dramma finirebbe anche il proprio orticello. La loro presunta forza di essere antisistema è solo fuffa per prendere qualche voto alle elezioni.

[1] (Lettera di Karl Marx a Sigfried Meyer e August Vogt da Londra il 9 aprile 1870)

2 Comments

  1. Francesco Lupinacci ha detto:

    E’ del tutto calzante la citazione della lettera di Marx: la concorrenza tra operai di nazioni diverse: l’operaio di una nazione dominante, di una metropoli capitalista vede nei proletari immigrati africani o del Medio Oriente, la causa dei bassi salari e della disoccupazione (” ci rubano il lavoro” pompato dalla Lega, Fratelli d’Italia, ecc.). Frattanto gli imprenditori si adoperano per imporre agli operai “nazionali” salari pagati al di sotto del valore della forza lavoro, che i proletari immigrati accettano, soprattutto, giusta la precisazione del Segretario Generale del Partito Comunista, prima per fame e povertà, che dilaniano i loro Paesi d’origine (investimenti occidentali in capitale fisso cioè in impianti, in macchinari che riducono la forza lavoro nelle nazioni o negli Stati da cui provengono i proletari immigrati, saccheggio di materie prime da sfruttare per importarle nelle metropoli capitalistiche) e poi per la guerra. Parlare che sia solo la guerra, la causa dell’immigrazione e non gli investimenti occidentali capitalistici, è solo fumo negli occhi. Tutta l’analisi del pezzo “il segreto del potere capitalista” è molto lucida. I proletari del Medio Oriente (immigrati) odiano l’Occidente capitalistico, o la data nazione e anche gli operai di questa nazione dominante, in un blocco unico a causa delle loro miserevoli e bestiali condizioni di vita. Cresce dunque in questi operai non solo l’odio contro gli uomini d’affari occidentali, ma contro gli operai della stessa nazione dominante, e, in primis, questi ultimi, odiano gli immigrati. Per gli immigrati arabi, africani, ecc. questo odio contro il dominio dei Paesi occidentali capitalistici, si cementa nell’immenso pregiudizio religioso, l’Islam, che sostiene il potere della rendita del califfato, degli sceicchi, degli Stati percettori di royalties (cioè di rendite statalizzate) contro il profitto occidentale pronto a sottrarre rendita all’interno del plusvalore stesso pompato da impianti petroliferi, o dall’estrazione, nel Congo Kinshasa, del coltan, minerale radioattivo, estratto soprattutto da bambini africani a mani nude – strisciando nei cunicoli come bestie – poi ridotto in polvere e sinterizzato per produrre microchip di smartphone, computer e componentistica di aerei occidentali. L’islam diviene rifugio religioso del proletariato migrante, sia per disperazione, sia per gli interessi dei possessori di rendita su indicati, che pilotano la disperazione di questi ultimi contro la “satanica avidità occidentale”, cioè la voracità del profitto che cerca di divorare la rendita.
    E’ inoltre verissima la caduta del velo del potere politico capitalista. Non più interposti politici sulle poltrone per fare gli interessi degli imprenditori, ma imprenditori stessi che scendono direttamente in politica: Berlusconi, Trump, ecc. per fare gli interessi del capitale alla luce “offuscata” del sole.

  2. Francesco Lupinacci ha detto:

    Riallacciandomi alla sinterizzazione del Coltan, voglio qui rilasciare un piccolo contributo teorico per il Partito Comunista riguardante lo sfruttamento e il saggio di plusvalore relativo nel Congo-Kinshasa.

    [La riduzione dei salari, nel settore della viticoltura, della raccolta di agrumi e dei pomodori a € 25 al giorno, di cui 1/5, cioè € 5, lo trattiene il caporale, su ogni testa di africano che recluta, quindi con un salario, che di fatto diviene di € 20 al giorno, “perchè – dicono i padroni – in Africa questi negri guadagnano € 1,50 al giorno o $ 2 al giorno”, rientra in tutta quella forma di pressione che il Potere del Capitale esercita per ridurre ad arte i salari anche nella nazione industrializzata, nel Paese capitalistico sviluppato, rendendo tale riduzione generalizzata per tutti gli operai. Riduzione generalizzata sia dalla concorrenza tra lavoratori immigrati e nazionali, sia dalla riduzione del valore medio dei mezzi di sussistenza giornalieri da € 50 a € 25, determinata dal quadruplicarsi della produttività del lavoro nei settori di produzione dei mezzi di sussistenza. Frattanto, lo sfruttamento dei “negri” gonfia il ventre obeso del capitale occidentale sia in Africa, che nelle metropoli d’Occidente.]

    L’estrazione mineraria, è il settore in cui oggi si sviluppa nel senso marxiano più classico la produzione di plusvalore secondo il modo di produzione capitalistico installatosi fuori dall’orbita delle metropoli capitalistiche, quindi nei Paesi fornitori di materie prime come il Coltan, il minerale di tantalio o tantalite, soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo o Congo Kinshasa per produrre microchip saldati su schede madri di smartphones, computers e per produrre componenti di aerei civili e militari. Tutto Capitale-Merce che gonfia il ventre del consumo tecnologico dell’Occidente capitalistico.
    La sinterizzazione del Coltan, minerale radioattivo, si basa sul largo impiego del lavoro minorile. Bambini congolesi, e anche cinesi in Cina, estraggono il minerale a mani nude, sono capaci di infilarsi nelle bocche, nei cunicoli, nei pozzi delle miniere, e di estrarne in quantità maggiore rispetto ad un minatore adulto. La polvere di questo minerale è materia prima utilizzata dai Paesi capitalistici per le merci suddette.
    Il metodo statunitense SLS (Sinterizzazione Laser Selettiva), è un modo per ridurre i costi del capitale costante, in particolare la sua componente fissa, dal momento che il laser può attraversare in 3” lo stampo di grafite in cui è iniettata la polvere metallica del Coltan e compattarla eliminando le porosità interstiziali, cioè i pori esistenti tra i granuli della polvere metallica. Con il metodo SLS si evitano di utilizzare quindi i vecchi forni di sinterizzazione e si può evitare di bruciare gas e idrocarburi per accendere quei forni. Quindi gli imprenditori risparmiano anche sul materiale ausiliario, gas e idrocarburi, cioè sulla parte circolante del capitale costante.
    Il Coltan, o il minerale di tantalio o tantalite, può essere estratto non solo a mani nude, ma anche da un minatore adulto con colpi di martello sulla testa di un grosso chiodo la cui punta viene conficcata nello strato roccioso. Il minerale che cade dalla parete rocciosa, o estratto a mani nude dai bambini, viene poi pestato e ridotto in polvere.
    Se supponiamo che un minatore adulto in una settimana, cioè in sei giorni di lavoro, estrae una tonnellata di Coltan, in un giorno ne estrae 166 Kg. e 2/3 durante 12 ore di lavoro producendo un neovalore di $ 2,50 al giorno. Essendo in Congo la produttività del lavoro bassa, dove la massa di strumenti di lavoro è ridotta ed è costituita da chiodi, blocchi di selce offerti in natura per ridurre in polvere il minerale estratto, il 90% del capitale può essere costituito da capitale variabile, dai salari per la forza lavoro, mentre il 10% del capitale sarà capitale costante.
    Possiamo esprimere il saggio del plusvalore come uguale al 25%, di cui il plusprodotto di 33 kg. e 1/3 di Coltan, si rappresenta nel plusvalore di $ 0,50 prodotto in 2 ore e 2/5 di pluslavoro, mentre il valore di $ 2, prodotto in 9 ore e 3/5, retribuisce il salario dell’operaio dopo la vendita imprenditoriale di 133 Kg. e 1/3 di Coltan, cioè la quantità di prodotto necessario a retribuire il salario dell’operaio:
    pv’ = $ 0,50pv / $ 2v = 25% =
    2 ore e 2/5 pluslavoro / 9 ore e 3/5 lavoro necessario =
    = 33 e 1/3 Kg. plusprodotto / 133 Kg. e 1/3 prodotto necessario = 25%
    Il prodotto di 1 ora di lavoro è pari a 20 cents e 5/6 di dollaro equivalenti a 13 Kg e 8/9 di prodotto con il neovalore, escluso il capitale costante, di 1 cent e ½ di dollaro al chilo.
    Ma il minatore bambino può estrarre, nello stesso tempo, cioè in 12 ore di lavoro, per esempio il 25% in più di Coltan, ovvero 1 tonnellata e ¼ alla settimana e in un giorno 208 Kg. e 1/3, il cui neovalore è sempre espressione di 12 ore di lavoro, quindi pari sempre a $ 2,50. Il prodotto di 1 ora di lavoro sarà ora pari a 17,36 Kg e 1/9 di Coltan del valore di 20 cents e 5/6 di dollaro ma il valore di 1 Kg. di Coltan sarà pari a 1 cent e 1/5 di dollaro perché il bambino minatore estrae 13 Kg. di Coltan e 8/9 in 48 minuti anziché 1 ora, cioè impiegherà il 20% in meno del tempo di lavoro necessario ad un adulto.
    Inoltre, un minatore bambino può ricostituire la sua forza lavoro solo per sé stesso, e non per tutta la famiglia, con zuppa di cereali (riso, mais e miglio), legumi, manioca, patate dolci e banane. E se la famiglia del minatore adulto è composta da sei componenti tale per cui il minatore adulto debba ricevere un salario di 2 dollari al giorno per provvedere a sé stesso e alla sua famiglia, il minatore bambino riceverà 50 cents di dollaro perché riprodurrà il valore della sua forza lavoro in 1/5 del tempo necessario ad un minatore adulto.
    Così dei $ 2,50 contenuti in 208 and 1/3 kg. di Coltan, solo 2 ore e 2/5 vengono pagati al bambino per un lavoro di 12 ore. Le restanti 9 ore e 3/5 costituiscono il pluslavoro durante le quali produce un plusprodotto di Coltan pari a 166 Kg e 2/3. Il prodotto necessario a che il bambino riproduca il valore della sua forza lavoro di 50 cents in 2 ore e 4/5 sarà pari alla vendita imprenditoriale di 41 Kg. e 2/3 di Coltan, cioè alla quantità di prodotto necessario che reintegra il salario del bambino.
    Il saggio del plusvalore sarà del 400%.
    pv’ = $ 2pv / $ 0,50v = 400% =
    = 9 ore e 3/5 pluslavoro / 2 ore e 2/5 lavoro necessario =166 Kg. e 2/3 plusprodotto/41 Kg. e 2/3 prodotto necessario = 400%.
    Se cinque minatori su sei sono bambini, e il plusvalore che costoro producono è del 400%, mentre un adulto produce un plusvalore del 20%, il saggio medio del plusvalore risulterà dalla media giornaliera data dalla somma del plusvalore del 400% prodotto da cinque bambini, pari cioè al 2000 (%) più 20 (%) fornito da un adulto.
    Il saggio medio del plusvalore sarà dunque pari a
    2.020%:6 = 336 2/3%.
    Ma l’imprenditore può uniformare il saggio del plusvalore al 400% portando anche il salario del minatore adulto a 50 cents di dollaro escludendo dai suoi mezzi di sussistenza alimentari giornalieri la zuppa di cereali (riso, mais e miglio), legumi, manioca, patate dolci e banane riducendo la razione alimentare giornaliera a sole sei ciotole di zuppa di legumi e sei banane.

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