BOLLETTINO DEL PARTITO COMUNISTA N° 3

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BOLLETTINO DEL PARTITO COMUNISTA N° 3

Bollettino n3

 

LA RISCOSSA – BOLLETTINO DEL PARTITO COMUNISTA N° 3

 

È possibile scaricare dal seguente link il 3° numero di La Riscossa – Bollettino del Partito Comunista, pubblicato in data odierna 23 agosto 2023, frutto dell’elaborazione della Redazione diretta da Alessandro Pascale. Il documento PDF è disponibile anche in lingua inglese: 2023-08-23 N°3 (ENG). Seguono Sommario ed Editoriale.

 

SOMMARIO

 

COPERTINAp. 2
GLI USA INVADONO, I BRICS COOPERANO
EDITORIALEp. 3
ITALIAp. 4
LA STRAGE DEI LAVORATORI: 3 MORTI SUL LAVORO AL GIORNO NEL 2023!
ANCORA RINCARI! ENNESIMA STANGATA AL POPOLO ITALIANO
SE NON TI ADEGUI AL MERCATO LIBERO… VIENI VENDUTO
GLI ITALIANI DEVONO PAGARE DI PIÙ DA E PER LE ISOLE
IL PC SOSTIENE DEMOCRAZIA SOVRANA POPOLAREp. 6
ESTERI, GUERRA, IMPERIALISMOp. 7
L’ULTIMO BIVIO DELL’OCCIDENTE IMPERIALISTA: VERSO LA MULTIPOLARITÀ O IL TRAMONTO
GLI USA VOGLIONO LA GUERRA FINO ALL’ULTIMO UCRAINO
STOP AI FURTI FRANCESI IN BURKINA FASO
L’OCCIDENTE SI PREPARA A FARE LA GUERRA IN AFRICA
CRONACHE DAL TOTALITARISMO “LIBERALE”p. 9
LA DITTATURA DI ZELESNKIJ, CONTINUA LA PERSECUZIONE DEI COMUNISTI
SEMPRE A FIANCO DELLE DONNE ANTIFASCISTE UCRAINE
ANCORA AIUTI DALL’OCCIDENTE AL REGIME DI ZELENSKIJ
VOGLIONO TOGLIERCI L’AUTO OLTRE LA CASA E I RISPARMI
VOGLIONO CITTA’ “A 15 MINUTI” MA SENZA CITTADINI
UNA VOCE FUORI DAL CORO: LA RIVISTA VISIONE
LA SINISTRA DELLA NATOp. 13
NIENTE È PEGGIO DEL PD E DEI SUOI LACCHÈ
IL PD SPINGE SULLA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITÀ
IL PUNTO DEL SEGRETARIO ALBERTO LOMBARDOp. 15
COME FAR DIVENTARE UNA COSA BUONA UNA COSA CATTIVA (E VICEVERSA).
I. SALARIO MINIMO – II. REDDITO DI CITTADINANZA
STORIA E MEMORIAp. 17
LA TRAGEDIA DI MARCINELLE. NON DIMENTICHEREMO NIENTE!
VIVA ZAPATA!
FIDEL CASTRO, IL LEADER MAXIMO
BERTOLT BRECHT, IL PERFETTO INTELLETTUALE ORGANICO
IL COMBATTENTE ERNST THÄLMANN
IL PROGRAMMA SPUTNIK (1960)
19 AGOSTO 1954 – NEGLI USA VIENE BANDITO IL PARTITO COMUNISTA
IN MEMORIA DEL COMPAGNO FEDERICO GARCIA LORCA
PER CONOSCERE LA VERA STORIA DEL COMUNISMO
FORMAZIONE E INFORMAZIONE CONTINUA p. 23
CONTATTI
VIDEO
LA SCUOLA POPOLARE DI FORMAZIONE POLITICA ANTONIO GRAMSCI
GLI APPROFONDIMENTI DEL GIORNALE SUL SITOp. 26

 

EDITORIALE

 

Mentre a Johannesburg si riunisce il 15° vertici dei BRICS, che potrebbe decidere di ampliare i propri ranghi costruendo un ampio fronte anticolonialista, i nostri media fanno finta di nulla, anche se sono ormai sempre maggiori le falle della narrazione mediatica occidentale sul conflitto ucraino.

La guerra va malissimo per la NATO, e sempre più voci iniziano a levarsi fuori dal coro e osano criticare; tutti i principali paesi occidentali hanno quasi esaurito la scorta di carri armati e gran parte degli armamenti. Chi pagherà il prossimo riarmamento?

Le conseguenze sociali di questo conflitto parlano già di un impoverimento netto della gran parte della popolazione, le cui condizioni di vita sono drammaticamente peggiorate: l’inflazione è alle stelle; i salari già prima troppo bassi hanno perso potere di acquisto; non parliamo dei mutui a tasso variabile e degli affitti… Si taglia sui medicinali perché la spesa alimentare e le bollette sono un salasso, e la benzina è tornata ai 2 euro al litro.

Chi ha potuto permettersi di andare in vacanza ha trovato il “caro-ombrelloni” affollandosi nei minuscoli spazi lasciati alla spiaggia pubblica. Va di moda tra la piccola borghesia lamentarsi sfoggiando scontrini più o meno vergognosi e polemizzando con gli imprenditori balneari e gli operatori turistici. C’è chiaramente chi ci fa la cresta, ma c’è anche gente onesta che è stata costretta dagli aumenti oggettivi del tariffario generale. Il problema non è il singolo, ma il sistema. Il resto è guerra tra poveri: la speculazione e la dissoluzione morale verso un nichilismo totalizzante sono conseguenze della conformazione attuale del capitalismo “liberale”.

Il nostro pensiero va alle famiglie che hanno subito le criminali “morti bianche”, i lutti sul lavoro; poi a chi è rimasto nelle città a lavorare, continuando ad essere sfruttato beceramente da padroni che negano straordinari pagati, aumenti e ferie.

Il governo reazionario e servo della NATO della Meloni ha tolto il reddito di cittadinanza e la finta opposizione del centro-sinistra ha lanciato una campagna propagandistica sul salario minimo. Non c’è alcuna possibilità che venga approvata: è pura fantascienza, ma anche fosse, la proposta sarebbe comunque insufficiente e si esaurirebbe nel giro di pochi anni, data la feroce crisi inflattiva che sta accompagnando questo great reset. Le sinistre della NATO hanno snobbato i referendum contro la guerra e adesso lanciano raccolte firme digitali a casaccio per sostenere la miseria di 9 euro lordi orari, quando ce ne servirebbero almeno 12 per vivere dignitosamente. Occorrerebbe piuttosto lavorare per reintrodurre un meccanismo di “scala mobile” per indicizzare automaticamente i salari all’inflazione. Le sinistre si guardano bene dal porre la questione di stoppare la nostra costosa partecipazione militare al conflitto. Sono solo pagliacci che cercano di rifarsi una verginità politica, costruendo una falsa contrapposizione politica su casi mediatici costruiti ad arte dal totalitarismo “liberale”, come quello che si sta costruendo tra il generale Vannacci e la defunta “rivoluzionaria” Murgia. Entrare in questo dibattito significa cadere nella trappola posta dal regime, che introduce tematiche come missili ben calibrati nella propria campagna di indottrinamento.

È più utile ricordare l’anniversario del patto Molotov-Von Ribbentrop (23 agosto 1939): un patto di non aggressione tra URSS e Germania. Il Parlamento europeo nel 2019 ha usato questo patto per far approvare una risoluzione di equiparazione del comunismo al nazismo, assegnando ai due “mostri” Hitler e Stalin pari responsabilità nello scoppio del conflitto. Denunciamo la riscrittura orwelliana della verità storica. Ricordiamo tutto: dal sostegno della borghesia al nazifascismo al patto di Monaco del 1938. Volevano usare Hitler per distruggere l’esperimento bolscevico. Ricordiamo che è finita con l’Armata Rossa a Berlino.

Alessandro Pascale

 

1 Comment

  1. Fulvio Baldini ha detto:

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