LA RISCOSSA – BOLLETTINO DEL PARTITO COMUNISTA N°8

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LA RISCOSSA – BOLLETTINO DEL PARTITO COMUNISTA N°8

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LA RISCOSSA – BOLLETTINO DEL PARTITO COMUNISTA N°8

 

È possibile scaricare dal seguente link l’8° numero di La Riscossa – Bollettino del Partito Comunista, pubblicato in data odierna 8 novembre 2023, frutto dell’elaborazione della Redazione diretta da Alessandro Pascale. Seguono Sommario ed Editoriale.

 

SOMMARIO

 

EDITORIALE DEL DIRETTOREp. 2
ESTERI, GUERRA, IMPERIALISMO p. 4
OGNI 11 MINUTI A GAZA UN BAMBINO MUORE
L’OCCUPANTE SIONISTA COMPIE UN MASSACRO DOPO L’ALTRO
IL FALLIMENTO DELL’ONU DAVANTI AL GENOCIDIO PALESTINESE
L’IRAN CHIEDE IL CESSATE IL FUOCO A GAZA. GLI USA RESPINGONO LA RICHIESTA
GLI USA ALIMENTANO IL VENTO DI GUERRA IN MEDIO ORIENTE
SALE LA TENSIONE ANCHE TRA RUSSIA E L’OCCUPANTE SIONISTA
L’OCCIDENTE INIZIA A SGRETOLARSI SUL SUPPORTO ALL’OCCUPANTE SIONISTA
ITALIA p. 8
L’ITALIA SERVA DEGLI USA E DELL’OCCUPANTE SIONISTA
ITALIA AL SERVIZIO DEI GRANDI POTENTI
OGNI ANNO CRESCE LA POVERTÀ IN ITALIA. I GOVERNI PENSANO AD ALTRO
LA MELONI PEGGIORA PERSINO LA LEGGE FORNERO
SOVRANISTI? SOLO A PAROLE. FINISCONO LA SVENDITA DI TELECOM
VILE ATTACCO FILO SIONISTA
IL PUNTO DEL SEGRETARIO ALBERTO LOMBARDOp. 11
LE PENSIONI NON SONO UN REGALO, MA SALARIO DIFFERITO!
CRONACHE DAL TOTALITARISMO “LIBERALE”p. 12
CROLLA LA PROPAGANDA NATO. STRAGE DI CIVILI A CONFRONTO
VERGOGNOSO ATTACCO SIONISTA AL SEGRETARIO GENERALE DELL’ONU
LA CONDANNA DELLE FEDERAZIONE DELLA GIOVENTÙ COMUNISTA
USA E ISRAELE: FACCIA PULITA MA MANI SPORCHE DI SANGUE INNOCENTE
LICENZIATO PER IL SUO SUPPORTO ALLA PALESTINA
ZELENSKIJ RIVENDE AL MERCATO NERO GLI “AIUTI UMANITARI”
IL COMPITO DELL’UNIONE EUROPEA È IMPOVERIRE I POPOLI
A FAVORE DELLE MULTINAZIONALI E DELLE BANCHE
FINTO GREEN: LA MELONI INNALZA I LIMITI DI ELETTROSMOG
SMONTIAMO LE BALLE DEI LIBERISTI
IL PUNTO DEL SEGRETARIO ALBERTO LOMBARDOp. 18
LA CATASTROFE DELL’INFORMAZIONE
STORIA E MEMORIAp. 19
25 OTTOBRE 1881 – NASCE PABLO PICASSO, UN ARTISTA COMUNISTA
SPAGNA 1938 – SALUTO ALLE BRIGATE INTERNAZIONALI
8 NOVEMBRE 1926 – INIZIA LA PRIGIONIA DI GRAMSCI
7 NOVEMBRE 1917 – RIVOLUZIONE D’OTTOBRE
PARTITO E DEMOCRAZIA SOVRANA POPOLAREp. 22
VIVA LA RIVOLUZIONE SOVIETICA! FESTA A GAETA 6 NOVEMBRE
GENOVA RICORDA IL 106° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE
LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO E LE SUE CONSEGUENZE
SULLE ORME DEL CHE
AVANTI CON PC E DSP!
MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA PALESTINA. ORA LA PACE! DUE POPOLI, DUE STATI!
GLI APPROFONDIMENTI DEL GIORNALE SUL SITOp. 25
VIDEO p. 27
FORMAZIONE E INFORMAZIONE CONTINUAp. 28
CONTATTI
LA SCUOLA POPOLARE DI FORMAZIONE POLITICA ANTONIO GRAMSCI
PER CONOSCERE LA VERA STORIA DEL COMUNISMO
ISCRIVITI AL PARTITO, ABBONATI AL GIORNALEp. 31

 

EDITORIALE DEL DIRETTORE N°8 – 8 NOVEMBRE 2023

 

stop-bombing-gazaIl 106° anniversario della Rivoluzione bolscevica (7 novembre 1917) arriva in un contesto in cui c’è ben poco da festeggiare. La guerra e la devastazione dilagano nello scenario internazionale con un’intensità crescente. Un dato parla chiaro: il criminale regime sionista di Israele ha fatto più vittime e feriti in un mese di “operazioni difensive” rispetto a quanto avvenuto nella guerra ucraina. Questo dato ci dice due cose: la prima è che aveva ragione chi come noi ha sempre ribadito che l’intervento della Russia in Ucraina sia avvenuto cercando di salvaguardare il più possibile i civili, nell’ambito della ben nota “operazione antifascista speciale Z”; la seconda è che nella striscia di Gaza è in corso un vero e proprio genocidio in cui i sionisti non hanno pietà a colpire ospedali, scuole e perfino ambulanze e campi profughi. Una violenza atroce che ha l’evidente scopo di fare piazza pulita della popolazione araba, invitata a fuggire o a morire. È evidente come l’obiettivo di Israele non sia eliminare Hamas (che ricordiamo aver ottenuto la maggioranza politica assoluta del Consiglio legislativo palestinese nelle ultime elezioni del lontano 2006), bensì portare avanti la politica di spopolamento del territorio per fare spazio a nuovi insediamenti a disposizione dei coloni israeliani. La maggior parte dei media italiani non presenta questo semplice dato di verità, e denuncia la crescente ondata di “antisemitismo”. Un trucchetto smontato da anni da Costanzo Preve:“Auschwitz non deve diventare un simbolo di legittimazione del sionismo, che agita l’accusa di antisemitismo in tutti coloro che non lo accettano radicalmente, e che non sono disposti a derubricare a semplici errori i suoi veri e propri crimini. […]. È il sionismo a decidere chi è antisemita e chi invece non lo è, e questa decisione viene presa sulla base del consenso alla annessione dei territori palestinesi”. I contenuti di questo numero mostrano in maniera inequivocabile i torti di Israele: dalle spaventose cifre dello sterminio, che crescono ogni giorno che passa (siamo già oltre i 10 mila morti nel momento in cui si scrive), alla lettera di dimissioni di Craig Mokhiber dal proprio incarico all’ONU, fino alle folli ipotesi di un ministro israeliano che paventa l’uso dell’arma atomica su Gaza… si capisce come mai nelle ultime ore perfino il segretario di Stato statunitense Blinken sia stato costretto a contestare pubblicamente la linea di “pacificazione” e la “politica di sicurezza” di Netanyahu. Ormai l’intero G7 è unanime sulla linea politica “2 Stati, 2 popoli”, emersa come maggioritaria perfino al recente 23° incontro internazionale dei partiti comunisti e operai. Occorre spiegare questa posizione, abbracciata anche dal nostro Partito. I comunisti, annebbiati dal dramma dell’olocausto e dal carattere socialista dei kibbutz, hanno presto compreso l’assurdità storica dei discorsi sionisti, che tutt’oggi affermano il diritto per “la nazione ebraica” di avere un proprio Stato nella famosa “terra promessa” da cui erano stati scacciati 2000 anni fa.
Un progetto folle, diventato realtà politica grazie ai finanziamenti e al sostegno delle élite occidentali, una parte delle quali di origine ebraica (Rothschild e non solo), e certamente più interessate ai tesori nascosti nel sottosuolo della regione (petrolio e non solo), piuttosto che a motivi patriottici. Sono quindi considerazioni politiche ed economiche, sostenute da GB e USA, che hanno permesso al sionismo di diventare realtà, creando appositamente un motivo di instabilità permanente in una regione che si avviava nel dopoguerra ad una pericolosa decolonizzazione. In termini puramente razionali è comprensibile la posizione di Hamas e di altri gruppi più o meno fondamentalisti che non riconoscono il diritto all’esistenza di Israele. In termini pratici occorre trovare una soluzione politica e diplomatica capace di bloccare l’escalation verso una guerra totale che rischierebbe di trascinarci nell’apocalisse.
Rientra ormai nell’utopismo la soluzione di costruire uno Stato multietnico e democratico in cui ebrei e islamici possano convivere con pari diritti civili e sociali. La Palestina “libera e rossa” che abbiamo invocato per anni nei nostri slogan sarebbe il modello di convivenza universalmente ideale, ma dal punto di vista pratico è palesemente irrealizzabile. L’idea che Israele possa un domani trasformarsi in senso un paese progressista appare oggi anzi controproducente, perché permette a Tel Aviv di continuare a limitare in eterno la sovranità palestinese, portando avanti indisturbata e silenziosa le politiche di spoliazione di terre e diritti ai danni dei palestinesi. La linea “2 Stati, 2 popoli” appare insomma la rivendicazione concreta per ostacolare maggiormente la politica di espansione coloniale attuata dai sionisti.
È però compito degli antimperialisti quello di continuare a lavorare per cambiare gli attuali rapporti di forza, che vedono non solo l’UE e il governo Meloni, ma perfino le finte opposizioni di PD e M5S totalmente incapaci di sostenere in maniera chiara e inequivoca la lotta del popolo palestinese. La lotta continua.

 

1 Comment

  1. Fulvio Baldini ha detto:

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