SULLA DISSOLUZIONE DELL’ESERCITO RUSSO NEL 1917

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SULLA DISSOLUZIONE DELL’ESERCITO RUSSO NEL 1917

sulla dissoluzione dell'esercito russo
SULLA DISSOLUZIONE DELL’ESERCITO RUSSO NEL 1917

 

In risposta al discorso di Vladimir Putin un chiarimento importante del PARTITO COMUNISTA DELLA FEDERAZIONE RUSSA sulla dissoluzione dell’esercito russo nel 1917 in una traduzione svolta dai compagni di Spread it.

Il confronto di Prigozhin con i bolscevichi è storicamente assolutamente analfabeta.

In Russia è esplosa una polemica sul discorso tenuto sabato dal presidente Putin che paragonava l’insurrezione di Prigozhin alla rivoluzione del 1917, attribuendole un giudizio negativo in quanto distrusse l’esercito.

Ecco la risposta dei comunisti russi:

“Naturalmente, come eredi ideologici dei bolscevichi, riteniamo necessario rispondere.
In effetti, chiunque conosca decentemente la storia capisce che nel 1917 l’esercito russo e lo stato russo furono distrutti non dai bolscevichi, ma da forze completamente diverse. E questo accadde molto prima che Lenin e i suoi compagni salissero al potere. E i bolscevichi anzi sono diventati quella potente forza storica che ha rianimato le forze armate del paese sotto forma dell’Armata Rossa e ha risollevato lo stato già praticamente crollato. Furono i leninisti a salvare la Russia e non permisero che venisse fatta a pezzi dall’Occidente collettivo dell’epoca.
Il fatto che non furono i bolscevichi a distruggere l’esercito russo nel 1917 fu riconosciuto anche dai leader del movimento bianco. Se si leggono i diari del generale Alekseev o le memorie del generale Denikin, si può vedere che collegano inequivocabilmente il crollo dell’esercito all’ordine n. 1 del Soviet di Pietrogrado, emesso il 1 marzo (14) 1917. Questo ordine diede origine a fenomeni come l’elezione dei comandanti, la discussione degli ordini per il comando dei soldati e così via. Fu questo a dare impulso alla completa disintegrazione della disciplina dell’esercito. Ma chi era l’autore del testo di quest’ordinanza? La storia ha preservato i loro nomi:
– l’avvocato Nikolai Sokolov, socialdemocratico non fazionista;
– Nikolai Chkheidze, menscevico;
– Semyon Klivansky, un menscevico.
Non c’erano bolscevichi tra questi.
Successivamente la stessa linea nell’esercito fu perseguita dal socialista-rivoluzionario Kerensky, prima come ministro della guerra del governo provvisorio, poi come suo capo.
La maggior parte di queste figure, tra l’altro, combatté ferocemente contro i bolscevichi.
Perché i menscevichi ei socialisti-rivoluzionari si sono rivolti a una politica che ha effettivamente distrutto l’esercito durante una grande guerra? In generale, il motivo è che non volevano dare alle persone ciò che volevano, ma allo stesso tempo cercavano di assicurarsi popolarità nell’esercito.
(…) Nel governo provvisorio, insieme ai socialisti-rivoluzionari e ai menscevichi, c’erano gli oligarchi di quel tempo: Alexander Guchkov, Mikhail Tereshchenko, Alexander Konovalov. I ministri del governo provvisorio volevano continuare la guerra nell’interesse dell’Intesa, cioè versare sangue russo per il bene dei profitti dei banchieri di Londra, Parigi e New York. Ma allo stesso tempo, senza dare nulla al popolo, hanno cercato in qualche modo di conquistare i soldati dalla loro parte e lo hanno fatto a costo di distruggere la disciplina, appunto, a costo del crollo dell’esercito.
Fu a causa di questo crollo dell’esercito che in seguito i bolscevichi dovettero concludere la pace di Brest. Come avrebbero continuato la guerra con il potente Kaiser Germania e i suoi alleati in condizioni in cui l’esercito era già crollato? È solo che non possono dire nulla al riguardo.
A tutti coloro che vogliono davvero capire cosa è successo allora, consiglio vivamente di guardare il film “Il grande Statista”. È facile trovarlo su Internet. È un film su Lenin che abbiamo girato nel 2020, in occasione del 150° anniversario della nascita di Ilyich,  in collaborazione con importanti storici. Con una grande quantità di documenti, mostriamo che Lenin agì allora proprio come un grande statista, sotto la cui guida l’esercito fu rianimato e il paese fu preservato.
L’Armata Rossa, facendo affidamento sul più ampio sostegno del popolo, è stata in grado di battere sia gli interventisti dell’allora collettivo Occidente, sia i bianchi, che agivano come mercenari dell’Occidente, e vari nazionalisti, compresi i nazionalisti ucraini – Petliuristi, i predecessori ideologici degli attuali politici di Kiev.”

 

Fonte: https://kprf.ru/party-live/cknews/219722.html.

 

Per approfondimenti sulla rivoluzione russa si veda:

https://www.storiauniversale.it/511-LA-RIVOLUZIONE-BOLSCEVICA.htm.
https://www.storiauniversale.it/213-L-INVASIONE-PER-DISTRUGGERE-LA-RIVOLUZIONE.htm

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