Un omaggio a Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht

Puglia, crisi olivicola. PC:«Riconoscere conseguenze stato di calamità ai braccianti»
gennaio 14, 2019
MUOS: epilogo del bluff a cinque stelle
gennaio 15, 2019

Un omaggio a Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht

Traduzione di brani dal “Contributo del Partito Comunista del Messico”, presentato dal compagno Pavel Blanco Cabrera, segretario del PCM, il 12 gennaio a Città del Messico al convegno “Omaggio del Comitato di Karl, Rosa e i comunisti spartachisti”.

Lenin, all’apertura del Primo Congresso dell’Internazionale comunista, dichiarò con forza che Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht erano i migliori rappresentanti della Terza Internazionale, nonostante i dibattiti di quasi due decenni in cui si scontrò con Luxemburg e riassunti in Note di un pubblicista nel 1922[1]. Vogliamo soffermarci soprattutto nel periodo della prima guerra imperialista e l’era delle rivoluzioni sociali che si apre nel 1917 con la Grande Rivoluzione socialista d’Ottobre.

«Rosa Luxemburg sbagliò sulla questione dell’indipendenza della Polonia; sbagliò nel 1903 nella sua valutazione del menscevismo; sbagliò nella sua teoria dell’accumulazione del capitale; sbagliò nel luglio 1914, quando, con Plekhanov, Vendervelde, Kautsky ed altri, sostenne la causa dell’unità tra bolscevichi e menscevichi; sbagliò in ciò che scrisse dal carcere nel 1918 (corresse poi la maggior parte di questi errori tra la fine del 1918 e l’inizio del 1919, dopo esser stata rilasciata). Ma a dispetto dei suoi errori lei era – e per noi resta – un’aquila. E i comunisti di tutto il mondo si nutriranno non solo del suo ricordo, ma della sua biografia e di tutti i suoi scritti (nelle pubblicazioni disordinatamente aggiornate dai comunisti tedeschi, solo parzialmente scusabili dalle tremende perdite subite durante la loro dura battaglia) che serviranno da utili manuali nella formazione delle future generazioni di comunisti di tutto il mondo. “Dal 4 agosto 1914 la socialdemocrazia tedesca è stata un fetido cadavere” – questa dichiarazione renderà il nome di Rosa Luxemburg famoso nella storia del movimento proletario internazionale.»

Abbiamo ampiamente citato Lenin, e anche conoscendo queste discussioni, noi affermiamo che siamo dalla parte dei bolscevichi e di Lenin, ma allo stesso modo riconosciamo e ammiriamo il lavoro teorico e politico della Rivoluzionaria Rosa Rossa e dei suoi e nostri compagni spartachisti.

Andiamo in particolare alla rivoluzione tedesca del 1918.

Nonostante il manifesto di Basilea, la Seconda Internazionale, corrosa dall’opportunismo e dal riformismo, già in piena decomposizione, in aperto tradimento delle sue origini e principi, in aperto tradimento del proletariato internazionale, chiamò a partecipare alla guerra, sostenendo le rispettive borghesie contro i loro fratelli lavoratori di altre nazioni. Andò contro l’opposizione all’interno del movimento operaio, organizzato in Zimerwald, che comprendeva due organizzazioni rivoluzionarie, i bolscevichi russi e i tedeschi che formavano lo spartachismo. Esemplare fu il comportamento di Karl Liebknecht che, essendo deputato, votò contro i crediti di guerra e si oppose pubblicamente, nonostante i costi, compreso l’arresto[2].

Questo processo di decomposizione della Seconda Internazionale aveva il suo epicentro nel Partito Socialdemocratico di Germania (SPD), che aveva cominciato a distorcere, travisandole, le opere di Marx e, come sappiamo, arrivando alla fine a mutilare i testi di Engels, quando era ancora in vita, come accadde con la famosa introduzione del 1895 a La lotta di classe in Francia, atto contro il quale egli protestò.

L’essenza dell’opportunismo sta nel fatto di credere che, con lo sviluppo del partito operaio e della sua influenza, si potrebbero conquistare gradualmente i cambiamenti attraverso le riforme e aumentando la forza elettorale e parlamentare della socialdemocrazia, per cui la rivoluzione non è più necessaria, né la violenza rivoluzionaria, né il rovesciamento dello stato borghese, né la dittatura del proletariato, né il programma di massima. Come essenza del riformismo vale l’affermazione di Bernstein che “il movimento è tutto e il fine è nulla”.

All’interno della SPD contro questo abbandono del marxismo, c’era una resistenza – che in principio coinvolgeva anche Karl Kautsky, che poi si aggregò all’opportunismo – in cui emergevano Rosa Luxemburg, Franz Mehring, Clara Zetkin e Karl Liebknecht. Fuori dalla Germania, chi si scontra molto presto soprattutto con l’opportunismo è Lenin, non solo contro quanto espresso in Germania, ma contro la sua personificazione in Russia, i menscevichi, con una differenza importante: in Russia i rivoluzionari adottavano misure per formare un proprio partito, senza gli opportunisti e contro gli opportunisti, che si tempra in questa lotta e nelle tre rivoluzioni che vivono: quella del 1905, del febbraio e dell’ottobre 1917, la rivoluzione socialista.

I rivoluzionari tedeschi aspettano da molti anni per fare questo passo, in realtà hanno grande fiducia nel conquistare le masse lavoratrici socialdemocratiche e non concordano con l’idea del partito di quadri e delle norme leniniste e i principi di organizzazione del centralismo democratico. Quando non è più sostenibile appartenere al SPD per la questione della guerra, si aggregano a una posizione intermedia, del Partito Socialdemocratico Indipendente di Kautsky, ed è solo nel dicembre 1918, quando scoppia la rivoluzione, che fanno il passo della creazione del Partito comunista tedesco (KPD).

È vero che erano già raggruppati nella Lega di Spartaco, ma ci sono molte differenze tra ciò che può fare una corrente politica o un partito d’avanguardia.

Perché il compito del partito della classe operaia, del partito rivoluzionario della nostra epoca, del partito comunista non è solo quello di agitare ed educare, non è solo unire, come diceva Engels, il socialismo scientifico con il movimento operaio; ha a che fare con la coscienza di classe, che è quanto bene sostiene il Che fare?, oltre il movimento dei lavoratori, ha a che fare con il compito dello stato maggiore della classe operaia nella lotta rivoluzionaria, al fine di determinare l’offensiva, il ritiro e le manovre necessarie, sia durante l’ascesa che il riflusso della lotta di classe, e soprattutto nei momenti storici della situazione rivoluzionaria, i “giorni che valgono anni”, in cui si condensano tutte le contraddizioni di classe, secondo Lenin:

– L’impossibilità per le classi dominanti di mantenere il loro dominio in modo immutabile; questa o quella crisi dei “vertici”, una crisi della politica della classe dominante, apre una crepa attraverso la quale scoppia il malcontento e l’indignazione delle classi oppresse. (“quelli sopra non possono più vivere come prima”)

– Un aggravamento, più alto del solito, della miseria e delle avversità delle classi oppresse. (“quelli di sotto non vogliono vivere come prima”)

– Una notevole intensificazione, per le ragioni sopra indicate, dell’attività delle masse, che in tempi “pacifici” si fanno sfruttare tranquillamente, ma in tempi turbolenti sono spinti dalla crisi, così come i “vertici”, a un’azione storica indipendente.

In quei momenti sarebbe fatale vacillare o improvvisare. È qui che il Partito e i suoi quadri esigono tutta la qualità, la preparazione accumulata negli anni, nei decenni.

È stato molto importante il passo compiuto dagli spartachisti dal 30 dicembre 1918 al 2 gennaio 1919, al Primo Congresso del Partito Comunista e l’adozione di un programma rivoluzionario e di classe basato sul marxismo, ma si era perso molto tempo, un tempo prezioso per la preparazione, l’esperienza. Il dibattito può essere letto negli Atti del Primo Congresso del KPD con manifestazioni di estremismo, mancanza di coesione, un problema della fraseologia per cui non vi era alcuna precisione scientifica in slogan e obiettivi tattici affrontati.

Pertanto riteniamo che il Partito Comunista è un elemento essenziale e inseparabile dalla rivoluzione socialista, e quindi in ogni momento dobbiamo lavorare per la sua costruzione, i suoi legami con la classe e la sua guida rivoluzionaria. Oggi, consideriamo non solo sbagliato, ma qualcosa di patetico che alcuni che si definiscono marxisti continuano a militare in formazioni sociali come MORENA[3], Syriza, PODEMOS, Die Linke, il PT brasiliano, etc. con l’argomento che ci sono le masse.

Un’altra lezione fondamentale riguarda il ruolo della socialdemocrazia. Non solo è il tradimento del marxismo, la sua decomposizione, essa è anche stata integrata come un pilastro del dominio capitalista, come un forte pilastro della dittatura di classe della borghesia. “Agenti della borghesia nel movimento operaio”, così furono chiamati dai bolscevichi, per il loro ruolo in Germania, quando con la Repubblica di Weimar diventano i pompieri della rivoluzione, diventano una forza d’urto della controrivoluzione e questa funzione non è attribuibile solo a Ebert e Noske.

Non solo della socialdemocrazia tedesca di quegli anni, parliamo anche di quella che è una caratteristica generale della socialdemocrazia di allora e di oggi.

Si parla per esempio del vergognoso intervento militare del governo socialdemocratico di Lula ad Haiti, il supporto alla guerra e all’anticomunismo di tutta la socialdemocrazia in Europa, Syriza che attacca il movimento dei lavoratori della Grecia con misure brutali svalutazione del lavoro e austerità, o della Guardia nazionale, l’attacco brutale contro i giovani con lavoro precario senza diritti di libertà cedendo ai monopoli, il treno Maya[4], le Zona Economiche Esclusive, il TMEC[5] firmato dalla nuova socialdemocrazia in Messico.

Traiamo la lezione della Rivoluzione spartachista: dobbiamo condurre una lotta inconciliabile contro la socialdemocrazia in tutti i campi, senza compromessi, millimetro per millimetro. […]

Vogliamo dire anche che abbiamo espresso il nostro parere sul ruolo controrivoluzionario di fondazioni finanziate dall’UE per diffondere posizioni anti-comuniste e illusioni socialdemocratiche, come quella che si chiama come la rivoluzionaria Rosa Luxemburg, infangandone il nome, e funziona in diversi paesi, compreso il Messico. È anche vergognoso che sindacalisti e ONG di rinnegati del marxismo ricevano finanziamenti dalla Fondazione Friedrich Ebert,[6] uno dei carnefici della classe operaia tedesca.

Rendiamo sincero omaggio ai nostri compagni tedeschi e seguendo l’esempio dato con coraggio da Karl Liebknecht, diciamo che la lotta contro l’imperialismo non è contro qualcosa di esterno, che è la lotta contro la nostra propria borghesia, che dobbiamo rovesciare per ottenere il potere operaio, la socializzazione dei mezzi di produzione, il controllo dei lavoratori, la pianificazione centrale dell’economia, ciò che, seguendo la Critica del programma di Gotha, chiamiamo socialismo-comunismo.

Grazie mille

————-

[1] Scritto a fine febbraio del 1922. Pubblicato per la prima volta sulla Pravda n° 87 del 16 aprile 1924.

[2] Benché si opponesse alla partecipazione tedesca alla prima guerra mondiale, il 4 agosto 1914 Liebknecht votò a favore dei crediti di guerra per disciplina di partito. La sera stessa venne fondato il gruppo, con il nome originario Gruppe Internationale (Gruppo Internazionale) su iniziativa di Rosa Luxemburg. Alla successiva votazione del 2 dicembre dello stesso anno su di una nuova tranche di crediti di guerra, invece, Liebknecht fu l’unico deputato al Reichstag a votare contro. A partire dal gennaio 1916 il Gruppo iniziò la pubblicazione di un proprio giornale dal titolo Spartakusbriefe (lettere di Spartaco). Per questa ragione divenne noto col nome di “Gruppo Spartaco” (Spartakusgruppe) o Spartakus. [note della redazione]

[3] Morena (noto anche come Movimiento Regeneración Nacional, dal nome dell’associazione civile che lo ha dato alla luce) è un partito politico messicano di sinistra, creato nel 2011 come associazione di natura politica, che ha partecipato alla campagna presidenziale alle elezioni federali del 2012, insieme alla coalizione del Movimento progressista. È affiliato al Forum di San Paolo e attualmente partito di governo con Lopez Obrador. [note della redazione]

[4] Mega opera ferroviaria, sui cui impatti ecologici, economici, sociali e culturali sul patrimonio archeologico è stata espressa forte opposizione.[note della redazione]

[5] Nuovo accordo di libero scambio tra Stati Uniti, Messico e Canada firmato il 30 novembre scorso a Buenos Aires, prima dell’inizio del vertice dei leader del G20. L’accordo sostituisce il NAFTA. [note della redazione]

[6] Un ufficio di questa associazione è presente anche a Roma. [note della redazione]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *