VIOLENZA DI GENERE, VIOLENZA CAPITALISTICA, INGANNO DI CLASSE

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VIOLENZA DI GENERE, VIOLENZA CAPITALISTICA, INGANNO DI CLASSE

Donnicidi

VIOLENZA DI GENERE, VIOLENZA CAPITALISTICA, INGANNO DI CLASSE

di Redazione

 

Le sorelle Mirabal furono assassinate il 25 novembre 1960 su ordine del presidente dominicano Rafael Trujillo. Furono ammazzate insieme all’uomo che le scortava, Rufino De la Cruz, in quanto militavano del Movimiento Revolucionario 14 de Junio ed erano simpatizzanti comuniste. Un omicidio politico che l’ideologia dominante ha trasformato in violenza di genere. Una violenza che nasce e si alimenta dallo sfruttamento cui sono sottoposte le lavoratrici e i lavoratori e per il quale pagano un prezzo di sangue incomparabilmente più alto di qualunque altro omicidio venga commesso nel nostro paese. Una mattanza quotidiana che si traduce in oltre 50 morti per milione di occupati. Un numero che negli ultimi vent’anni è stabile e non accenna a diminuire. Al contrario, gli omicidi di donne (indipendentemente dalla causa) sono in lenta ma costante diminuzione. Pensare di poter risolvere il problema della violenza di genere senza prima risolvere il problema della violenza di classe nel migliore dei casi denota ignoranza, nella peggiore malafede.

 

LA DIFFERENZA TRA FEMMINICIDI E OMICIDI DI DONNE

 

Riportiamo inoltre il discorso descrittivo del fenomeno fatto dal prefetto di Padova Francesco Messina per inquadrare il “peso” numerico dei femminicidi rispetto alle morti sul lavoro (oltre mille all’anno!), o alle vittime delle bombe mandate dalla Meloni (donna) in Ucraina o, ancora, al supporto del genocidio di Gaza, con la complicità dell’UE guidata da una donna (von der Leyen)…
“i femminicidi in Italia sono 40, gli omicidi di donne sono 105. Il femminicidio è l’omicidio di una donna per questioni di genere. Non è l’omicidio di una donna sic et simpliciter.
La donna medico uccisa in Calabria figurerà tra gli omicidi ma non è femminicidio.
La donna uccisa per ragioni economiche dal fratellastro o dal fratello che non accetta di condividere l’eredità, presenta un motivo diverso dal femminicidio; la donna uccisa per rapina, ha un motivo diverso dal femminicidio. La madre che uccide la figlia perché ha “sbroccato”, non è femminicidio. Il marito che uccide la moglie perché è al terzo stadio di una gravissima malattia, e la sopprime e poi si suicida, il cosiddetto “omicidio per pietas”, non è femminicidio.
Per cui ricordiamoci bene la differenza, perché se no si rischia di essere discriminatori nei confronti degli omicidi degli uomini… I femminicidi in Italia sono 40 e sono in diminuzione.”

 

IL REGIME GIOCA SUI NOSTRI DIRITTI PER DIVIDERCI

 

Tutto questo serve non a misconoscere il fenomeno della violenza di genere, che certamente esiste e su cui ci sono responsabilità storiche, culturali e politiche ben precise di attori ben precisi, che i comunisti hanno sempre combattuto nell’ambito della lotta contro il patriarcato (vd QUI).Occorre però comprendere che il regime opera con grande furbizia dettando l’agenda ed esaltando certe tematiche e certe lotte in funzione dei propri interessi.

L’obiettivo ultimo di questa manovra è attaccare e screditare Hamas e tutta la resistenza antimperialista araba di tendenza islamica per riaffermare i valori occidentali e quindi la legittimità dell’operazione militare genocida israeliana.

Non caschiamoci.

 

2 Comments

  1. Fulvio Baldini ha detto:

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  2. Riccardo Salzano ha detto:

    Nel 2016 in Italia ci furono ben 4000 suicidi, un numero pari a circa 10 volte il numero di omicidi. Poi l’ ISTAT smise di pubblicare le statistiche a riguardo. Nell’ occidente capitalista la gente è così felice che sceglie di ammazzarsi. Ma non se ne parla molto. È molto meglio alimentare una guerra sociale tra donnicciole più vittimiste che vittime e uomini misogini e sessualmente frustrati. E se sono entrambi lavoratori meglio ancora…. Così non pensano alla lotta di classe.

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