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Spagna: due facce della stessa medaglia

di Massimo Mauro

Segretario della Fed. Esteri del Partito Comunista

 

In conseguenza delle elezioni Regionali e Municipali di ieri 28 maggio 2023 il presidente del consiglio spagnolo, il socialista Pedro Sanchez ha deciso di sciogliere le camere e di convocare nuove elezioni il 23 di luglio prossimo. Il Partito Popolare di destra ha vinto con il 35,5% sul 28,1% del PSOE, una sconfitta cocente per quelli che si definiscono i guardiani della classe operaia, come da loro nome, spagnola.

I dati sono devastanti per la sinistra fucsia spagnola, ricordiamo che in questo governo partecipavano: il PCE (gli ex di Carrillo insomma), la parte di Podemos che aveva epurato colui che l’aveva creato, Pablo Iglesias, capitanata dalla vice presidente Yolanda Diaz, che si è sempre definita marxista, sic! Esquerra Republicana, formazione regionalista catalana che fa capo al deputato Rufian e infine sostenuto anche dal Partito Nazionalista Basco. Come sostegno esterno c’era anche Compromis, un altro partito sinistrorso regionalista della comunità valenciana. Il PP guidato dal sostituto di Pablo Casado, il gallego Feijóo, ha ottenuto la maggioranza assoluta in 459 municipi e ha guadagnato 23.414 nuovi scranni di consigliere, mentre il PSOE si ferma a 20.783. Inoltre lo stesso PP prende la maggioranza assoluta in 12 regioni contro 4. In molte dovrà governare con i fascisti di VOX.

Come sempre, oggi si sono sprecate le analisi borghesi dei media su questa sonora sconfitta.

Come PC Estero nell’ambito delle relazioni fraterne coi partiti comunisti esteri, abbiamo partecipato ad alcuni eventi organizzati dal PCPE (Partito Comunista dei Popoli di Spagna), in cui, nel suo discorso di chiusura, il compagno SG Julio Diaz ha parlato chiaro di cosa sarebbero state, ancora una volta ribadendo la visione materialistica marxista dei comunisti: i due blocchi sono facce della stessa medaglia, appartengono alle banche e a loro devono rispondere. Chi ci rimette da queste elezioni sarà la classe operaia, quella che produce la ricchezza. La sinistra fucsia spagnola prenderà i fascisti-franchisti di Vox come spauracchio per una grande accozzaglia, stile Arcobaleno, con le parole “oddio i fascisti”, ma senza nessun costrutto dal punto di vista politico. Gli analisti, questa mattina, davano per certo che Sanchez dovrebbe rinunciare alla candidatura per il prossimo luglio, immaginando una lotta senza quartiere all’interno del PSOE, noi personalmente vediamo una donna avvantaggiarsi come la Diaz, chi ci ricorda?

Cosa ci si aspetta in Spagna per il proseguo della sua politica? Come sappiamo il socialista Borrell, commissario europeo, da mesi spara a raffica contro Putin e la Spagna, come le altre nazioni europee, ha dovuto pagare salato l’invio di armi all’Ucraina.

Attenzione, non facciamoci intontire dai media borghesi che dicono che comunque sia la Spagna sia la nazione più virtuosa in questo momento della UE. Sicuramente in parte e vero, se si guardano i numeri – Pil comunque in salita.

Ma cerchiamo di porci delle domande chiare.

Perché il turismo spagnolo, terzo nel mondo con quasi 100 milioni di turisti annui, abbia fatto diventare il suo popolo lavoratore il cameriere degli anglosassoni. A chi va quel PIL? Alle multinazionali finanziarie che ci imprestano i soldi o alla classe lavoratrice?

La violenza nelle periferie delle grandi città, dovuta alla mancanza di lavoro per gli extracomunitari, soprattutto del centro e sud America, che li costringe a delinquere.

La mancanza di case popolari e il 90% degli alloggi in mano ai fondi avvoltoi delle banche che ne speculano sopra, molti dei quali portati via ai Comuni!

La privatizzazione costante della sanità, della scuola e dei servizi, Madrid con la popolare Ayuso ne è l’emblema, eppure ha preso la maggioranza assoluta!!!

La disparità di genere tra uomini e donne – la Spagna e uno degli hub di arrivo delle prostitute sud americane per il mercato europeo e base, coi suoi porti dell’arrivo di droga. I giovani non solo senza prospettive di lavoro, ma in balia di droghe e festini a base di alcool, laddove lo sballo e l’unica uscita dalle proprie condizioni.

Certo si può dire, per esperienza personale, che qui si vive molto meglio che in Italia o Francia, ma le nubi che si addensano all’orizzonte di 46 milioni di abitanti sono nere, perché la borghesia che ha preso quel colore è riuscita a convincere la classe operaia che l’unica via d’uscita sia la movida e non l’impegno politico e la lotta.

Crediamo che il popolo spagnolo debba riflettere, ma non sembra così, esattamente come i popoli della Ue; il main stream ha lavorato così profondamente per la propaganda che vivono in maggioranza fuori dalla realtà, purtroppo non vediamo una via d’uscita a sinistra della Spagna.

Ancora una volta, come comunisti rivoluzionari, diciamo chiaro che se un popolo si deve liberare dei capitalisti lo deve fare da solo, unendosi e lottando fino alla vittoria.

 

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