Il gioco delle tre carte (e dei due compari)

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Il gioco delle tre carte (e dei due compari)

500 miliardi! Suona bene. Sono una montagna di soldi! E non a prestito! Benissimo.

Ma guardiamo dentro questo nuovo Cavallo di Troia che Macron e Merkel ci hanno confezionato.

La Commissione Europea raddoppia il proprio bilancio a cui i paesi partecipanti contribuiscono, portandolo dall’1 al 2 percento, ossia aumentandolo di 165 miliardi l’anno. Quindi intanto i 500 miliardi sono spalmati su tre anni e addebitati ai singoli stati in proporzione al proprio PIL. Tale debito non verrà attribuito alla fine al debito nazionale, solo perché verrà preteso in anticipo.

“Poi vedremo come usare questi soldi”, ha dichiarato la Merkel “e si fonderà su un impegno chiaro da parte degli stati membri per l’applicazione di politiche sane”.

Ricordiamo che l’Italia è un contributore netto dal bilancio comunitario, ossia ha sempre messo più di quanto non gli sia ritornato.

Quindi i paesi europei dovrebbero mettere dei soldi prima in un pozzo comune e poi litigare per come ripartirli. Inoltre questi soldi comunque verrebbero sotto posti alle “condizionalità” riguardo le “politiche sane”, che sappiamo cosa significano: sacrifici per i lavoratori e soldi regalati ai padroni. Questo è il motivo per cui i monopoli europei ne sono entusiasti (e infatti le Borse reagiscono bene). L’idrovora europea li garantisce sempre di più e allontana la conflittualità che i lavoratori possono esercitare dentro i loro paesi.

Che bel regalo!

Conte dice che è “un buon punto di partenza”.

La finta polemica con i cosiddetti “sovranisti” di Austria, Olanda e altri falsi campioni nazionali sta tutta qui, su chi deve gestire i soldi estorti ai lavoratori.

Dentro la gabbia europea non c’è speranza per i lavoratori di tutti i paesi.

Anche contro quest’ennesimo attacco saremo in piazza il 2 giugno.

Contro l’Unione Europea, contro la Nato, contro il ricatto del debito che strangola i lavoratori attraverso l’euro, contro i privilegi dei padroni.

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