Grecia, comunisti all’attacco di Tsipras: «La presunta “nuova era” si basa sulle ceneri dei diritti del popolo»

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Grecia, comunisti all’attacco di Tsipras: «La presunta “nuova era” si basa sulle ceneri dei diritti del popolo»

Disoccupazione al 21%, compressione dei salari del 16%, spese per la protezione sociale contratte del 17%, un quarto della popolazione (2.5 milioni di greci) senza cure per la privatizzazione della sanità, stato sociale azzerato con rischio di povertà e di esclusione che coinvolge il 35% della popolazione, pensioni medie da 350€, uso di droghe triplicato dal 2012, 90% del patrimonio pubblico svenduto a grandi capitali multinazionali, debito da ripagare fino al 2032 in “affiancamento” alla Troika, abbandono scolastico raddoppiato, denutrizione infantile in forte crescita con incremento del 26% del tasso di mortalità infantile, debito pubblico quasi raddoppiato. Questi sono solo alcuni degli effetti più visibili della “cura” della cosiddetta Troika in Grecia al momento dell’ipocrita trionfale annuncio del primo ministro greco, Alexis Tsipras dello scorso 21 agosto, in merito all’uscita ufficiale dai memorandum attraverso un discorso dall’Isola di Itaca.  

Le sue frasi «usciamo dai memorandum, ma non ci fermiamo qui» e «con prudenza e responsabilità per non tornare alla Grecia dei deficit e del fallimento» sono impegni chiari verso i creditori e i mercati che i giorni delle misure antipopolari non sono terminati. Allo stesso tempo, con un tono festoso, ha cercato di creare un clima di aspettative nel popolo che qualcosa cambierà in meglio. L’Isola di Itaca è stata scelta dal governo per coltivare nel popolo tal tipo di aspettative, legandola con il mitico viaggio epico dell’Odissea e la fine delle avventure di Ulisse segnate dal suo ritorno nel suo luogo di nascita, Itaca.  

L’Ufficio stampa del CC del Partito Comunista di Grecia (KKE) sottolinea in un suo comunicato in merito alle dichiarazioni di Alexis Tsipras che:  

«Il primo ministro sta cercando di occultare che la presunta “nuova era” si basa sulle ceneri dei diritti del popolo e dei giovani. 

Il giorno dopo sarà il proseguimento del giorno prima, tuttavia sono già in vigore centinaia di leggi dei memorandum, sotto la stretta supervisione dell’UE, i sanguinosi licenziamenti, la giungla lavorativa, l’esproprio fiscale, il deterioramento di tutti gli aspetti della vita umana. Questo lo sa molto bene il popolo greco, per quanto il governo di SYRIZA-ANEL cerchi di ingannarlo, per quanta teatralità utilizzi il signor Tsipras.  

Il governo non si impegna ad abolire alcuna misura imposta al popolo attraverso i memorandum. Al contrario, si impegna a continuare con le riforme, e che non ci sarà alcun ritorno al passato, che essenzialmente significa che il popolo deve dimenticare tutto quello che ha perso ed esser soddisfatto di briciole ed elemosine. 

Ad ogni modo, questo è l’ordine del capitale, così come dei partner del governo, l’UE e il FMI, che da una parte si congratulano col governo per aver realizzato la sua sporca missione, e dall’altra parte anticipano il proseguimento della politica antipopolare. L’applicazione di questa politica sarà valutata dai “mercati” e dagli “investitori”, per continuare ad aver fiducia nell’economia greca. 

La realtà dei memorandum così come è stata descritta dal primo ministro, la povertà, la disoccupazione, la repressione, la corruzione, gli scandalosi profitti del capitale sono la barbarie della via di sviluppo capitalista, così come il nucleo della sua politica che ha continuato fermamente quella dei governi della ND (centrodestra) e del PASOK (centrosinistra). 

Questa convergenza strategica non si può occultare nonostante gli sforzi di tutti, nonostante i falsi dilemmi come i “fronti contro la destra o fronti contro SYRIZA”, “progressisti contro conservatori”, che sembrano la vecchia storia del fallito bipartitismo. 

Nessuna fiducia, nessuna illusione! Per il popolo l’uscita sana significa l’abolizione delle leggi dei memorandum, il recupero delle perdite subite, il soddisfacimento delle attuali necessità.  

Il popolo, i lavoratori non sono “lotofagi”* e non si schiereranno né con Scilla né con Cariddi. Che sia il signor Tsipras a scegliere con quale dei due mostri vuole che si identifichi il suo governo. Sceglieremo la nostra “Itaca” che ci darà il meraviglioso viaggio della lotta per la vita e per il futuro che meritiamo. Questa “Itaca” sicuramente non ci deluderà». 

In una seconda dichiarazione sulle forvianti celebrazioni del governo SYRIZA-ANEL, il KKE afferma: 

«Il governo di SYRIZA-ANEL celebra l’uscita formale della Grecia dai memorandum. Cerca di coltivare un clima di euforia tra la gente, che la sua vita quotidiana inizi a cambiare in meglio. In effetti, ha definito questo sviluppo “un ritorno alla normalità” e “l’inizio di uno sviluppo giusto”. 

Il KKE contraddice la propaganda del governo con i seguenti argomenti: 

La verità è che i memorandum, cioè gli accordi dei governi greci con l’UE e il FMI per aiuti economici in cambio di misure contro i lavoratori e il popolo, non precedettero, ma seguirono la manifestazione della crisi economica capitalista in Grecia nel 2009. Questa crisi, le cui cause si trovano nel modo di produzione capitalistico stesso, si è manifestata in Grecia con l’inflazione del debito pubblico, le cui cause abbiamo in passato analizzato in dettaglio qui. La manifestazione della crisi capitalista in Grecia ha portato, tra le altre cose, alla firma di due memorandum dei governi della ND (centrodestra) e del PASOK (centrosinistra), e di un terzo memorandum del governo di SYRIZA-ANEL (sinistra radicale – destra nazionalista) con le organizzazioni imperialiste, l’UE e il FMI, creditori stranieri del paese. Questi memorandum prevedono centinaia di misure-impegni assunti da attuare che sono stati implementati in tutti questi anni dai governi greci con il pieno sostegno della Federazione Ellenica delle Imprese (SEV – la Confindustria greca) e dalle altre associazione capitaliste. Queste misure non sono state imposte “da stranieri”, ma costituiscono un programma strategico del capitale per poter tornare di nuovo ai tassi di reddittività, caricando il peso della crisi sui lavoratori. 

Il sistema borghese ha dimostrato di avere riserve come dimostrato dall’ascesa al governo di SYRIZA che ha continuato la politica antipopolare con il risultato di 700 leggi antipopolari attuate negli ultimi 10 anni. 

Al fine di recuperare la reddittività del capitale, il prezzo della forza lavoro è stato ridotto, sia attraverso forti tagli ai salari e alle pensioni, sia attraverso la riduzione delle prestazioni sociali, dalla significativa restrizione delle spese sociali nel bilancio, nonché attraverso le gravose tasse sui ceti popolari. Il reddito popolare ha subito perdite del 30-40%. 

Il governo di SYRIZA-ANEL mente quando parla di una “nuova era” dopo i memorandum, perché: 

  • Le centinaia di leggi antipopolari sono ancora in vigore! Ha assunto impegni nei confronti delle organizzazioni capitaliste e imperialiste che continuerà la stessa politica antipopolare, che andrà a beneficio della cosiddetta “competitività” e “imprenditorialità”, cioè dell’aumento dei profitti dei capitalisti. 
  • Ha accettato nuove misure che saranno implementate a partire dal prossimo anno e che porteranno nuovi attacchi ai diritti popolari. 
  • Con il cosiddetto “semestre europeo”, il “Patto per l’Euro Plus”, il “Patto Fiscale”, la “Governance economica rafforzata”, come negli altri Stati membri dell’UE, ci sarà una chiara supervisione da parte dell’UE sulla continuazione e escalation dell’attacco antipopolare. Ad ogni modo, negli altri paesi dell’UE dove non c’erano i memorandum come in Grecia, vengono ugualmente adottate misure antipopolari. 

Ma anche se non ci fosse una supervisione da parte dell’UE, ci sarebbe – come esiste in ogni società capitalista – la “supervisione” dei grandi capitali, dei monopoli e la loro ricerca di incrementare la loro reddittività.  

Pertanto, non ci può essere uno “sviluppo giusto” nel capitalismo. 

In questi anni, il ruolo di primo piano del KKE e dei sindacati di classe che combattono all’interno del Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME), organizzando la lotta dei lavoratori e del popolo, realizzando dozzine di scioperi, centinaia di manifestazioni, occupazioni di ministeri ecc. è stato particolarmente importante. Nonostante le difficoltà, il ruolo di SYRIZA, della nuova socialdemocrazia e degli altri partiti borghesi è stato ampiamente esposto, si è espressa la resistenza popolare, sono state conquistate nuove posizioni nel movimento sindacale della classe operaia e strati popolari, è proseguita la lotta dei lavoratori le cui rivendicazioni si basano sulle loro esigenze contemporanee. Si è evidenziata la necessità di una lotta anticapitalista-antimonopolista contro il vero nemico che è il capitale e il suo potere. 

C’è una via d’uscita per il popolo! E’ nella lotta insieme al KKE, per la riorganizzazione del movimento operaio e il rafforzamento dell’Alleanza Sociale, contro i piani del governo, dell’UE e dei suoi partiti che sono al servizio dei profitti del capitale, per l’abolizione di tutte le leggi anti-popolari, per il recupero delle perdite nel reddito delle persone e dei lavoratori, dalla concentrazione delle forze che manderanno nella “discarica della storia” la barbarie capitalista e costruiranno una nuova società senza crisi, senza disoccupazione, senza guerre. Una società socialista-comunista, con la socializzazione dei mezzi di produzione, la pianificazione centrale dell’economia, il ritiro dalle organizzazioni imperialiste, l’UE e la NATO, con il potere dei lavoratori». 

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*Si riferisce al IX libro dell’Odissea, ove si narra come Ulisse approdasse presso il popolo dei Lotofagi, che accolsero bene i compagni di Ulisse e offrirono loro il dolce frutto del loto, unico loro alimento, che però aveva la caratteristica di far perdere la memoria, per cui Ulisse dovette imbarcarli a forza per evitare che tutto l’equipaggio, cibandosi di loto, dimenticasse la patria e volesse fermarsi in quella terra.

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