Studenti in piazza: no alla scuola di classe di UE e confindustria

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Studenti in piazza: no alla scuola di classe di UE e confindustria

Migliaia di studenti sono scesi in piazza oggi per protestare contro il carattere classista dell’istruzione, la nuova alternanza scuola-lavoro, le politiche del governo e dell’Unione Europea. Sfidando la pioggia che ha colpito in particolare il centro sud Italia in queste ore, gli studenti hanno invaso le maggiori città italiane con cortei combattivi e partecipati. Presenti in 11 cortei spezzoni del Fronte della Gioventù Comunista con la parola d’ordine “sferriamo il contrattacco”. Una conferma della crescita di radicamento e influenza, con molte delle parole d’ordine del FGC che ormai sono parte integrante delle piattaforme rivendicative di tutte le organizzazioni scese in piazza oggi.

«Renzi era convinto di aver chiuso i giochi con la “buona scuola” ma si sbagliava» – ha affermato Fiorucci, resp studenti medi del FGC– «Questa è una buona scuola per la Confindustria e per la UE, ma non per gli studenti che la vivono ogni giorno. Oggi lanciamo il nostro contrattacco per rivendicare una scuola gratuita, di qualità e al servizio dei futuri lavoratori, che sappia garantirci il futuro che meritiamo».

Qualche contatto con la polizia in alcune piazze quando gli studenti hanno protestato nelle vicinanze di sedi istituzionali e del PD. Molta enfasi da parte dei mezzi di informazione che ovviamente tentano di ridurre la protesta a questione di ordine pubblico. A Roma due studenti minorenni dei collettivi autorganizzati sono stati fermati. A loro è arrivata la solidarietà della federazione romana del FGC che ha parlato di «atto repressivo della questura sproporzionato rispetto agli effettivi avvenimenti e all’età degli studenti.»

Sul fronte politico e sindacale si susseguono le dichiarazioni. Il Ministro Giannini ha parlato di “dialogo con gli studenti sempre aperto”. L’attacco esplicito arriva dal sottosegretario Toccafondi che parla di “slogan vecchi e sbagliati”. Nelle stesse ore giovani esponenti del PD con incarichi nei coordinamenti scolastici nazionali lasciavano dichiarazioni contro la manifestazione, invitando gli studenti a non aderire e facendo sfoggio della consueta arroganza borghese e dando ennesima prova del loro rampantismo esistenziale.

Agli studenti è giunta la solidarietà del Partito Comunista con un comunicato dell’Ufficio Politico che ha espresso “appoggio e sostegno alla mobilitazione degli studenti, nella comune direzione della lotta contro il governo e la UE.” Il Partito si è poi congratulato con il FGC per il lavoro svolto in queste settimane, per la crescita della forza di mobilitazione che si registra a livello nazionale ricordando “la necessità che tale lavoro prosegua e si rafforzi per assicurare alla ricostruzione comunista basi solide e combattive che solo le nuove generazioni possono garantire. Chi ha con sé i giovani ha dalla propria parte il futuro.” Una stoccata finale contro le dichiarazioni del governo: “di vecchio e sbagliato ci sono solo le vostre politiche”.

Sostegno è stato espresso anche dai sindacati di base che hanno riaffermato la contrarietà alle riforme sulla scuola, denunciando il continuo peggioramento della condizione dei lavoratori della scuola, e rilanciando sulle prossime mobilitazioni.

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