Testimonianza di una docente ai tempi del Covid

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Testimonianza di una docente ai tempi del Covid

Oggi voglio scrivere questa lettera a tutti i colleghi e a tutti gli utenti del mondo della scuola: genitori, studenti e chiunque abbia un po’ di interesse per questo settore così malconcio.

Io sono una docente, una delle tante guarite dal covid che da un giorno all’altro e senza preavviso si sono viste demansionate, si sono viste dichiarare inidonee all’insegnamento e raddoppiare il numero delle ore di lavoro, destinate a vari compiti di supporto all’istituzione scolastica (che in altre parole significa archiviare libri e documenti, aiutare la segreteria e cose simili).

Per chi non lo sapesse dal primo maggio non è più dovuta l’esibizione del Green pass per lavorare a scuola e i docenti guariti senza vaccino (oppure guariti con una o due dosi di vaccino) si vedono affibbiare un colore (rosso o verde ) nella piattaforma che è a disposizione dei dirigenti per controllare lo stato dell’ obbligo vaccinale.

In teoria il dirigente, una volta verificato il colore rosso del dipendente, dovrebbe chiedere documentazione aggiuntiva per capire perché il dipendente non ha assolto all’obbligo vaccinale.

La confusione legislativa ha prodotto una grandissima differenza di trattamento all’interno del territorio nazionale in quanto in moltissime regioni e in moltissime scuole la presentazione del Green pass rafforzato e del certificato di guarigione costituiva per i dirigenti la prova del differimento dell’obbligo vaccinale.

In alcune scuole e in alcune regioni, come nel mio caso, scaduti i 90 giorni dalla guarigione non è stato più tenuto in considerazione né il certificato di guarigione né il super Green pass (che a me scadrebbe a fine luglio) quindi io come tanti altri siamo stati destinati alle più disparate mansioni senza possibilità di far valere le nostre ragioni: semplicemente adesso siamo un bollino verde o un bollino rosso.

E mentre io, con i miei anni di esperienza e di formazione, passo il tempo in segreteria, in ripostiglio o in biblioteca, le mie classi si ritrovano o senza docente o con supplenti appena laureate che spesso durano pochi giorni.

Ma la situazione peggiore è quella degli alunni disabili che si sono trovati di punto in bianco senza la propria docente di sostegno, con gravi ripercussioni didattiche e psicologiche.

In tutto questo i sindacati hanno solo saputo mandarci dei fac-simile di diffide, nessuno che si sia realmente preso a cuore la nostra situazione…ma ce lo aspettavamo visto come si sono comportati quando sono stati introdotti green pass e obbligo vaccinale.

Secondo il Ministro il demansionamento è una misura educativa…e ha ragione. Io sto imparando molto da tutto questo, e anche molti miei colleghi ‘verdi’ stanno cominciando a farsi delle domande.

La rabbia e la frustrazione nel vedersi totalmente alla mercé della discrezionalità dei dirigenti sta lasciando posto alla consapevolezza che forse è il momento di cercare altre strade.

Con questo scritto non pretendo di risolvere nulla ovviamente, però mi sembra giusto che quanta più gente possibile sappia quello che sta succedendo in alcune scuole.

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