Transizione ecologica e Recovery Fund

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Transizione ecologica e Recovery Fund

di Giusi Greta Di Cristina

Perché proprio la Transizione Ecologica?
Perché Beppe Grillo ha puntato proprio al ministero sulla Transizione Ecologica?
Il M5S è al suo declino politico, per lo meno rispetto a ciò che era e per cui era nato: l’accordo per entrare in maggioranza in un esecutivo Draghi segna il punto di non ritorno del Movimento anticasta e antieuropa, riconvertendolo in un Partito pienamente inserito nel sistema.
Il Green New Deal rappresenta uno dei punti focali dell’Agenda 2021-2027: una parte dei fondi destinati alla transizione ecologica passeranno attraverso il Recovery Plan (che, una volta raggiunto l’accordo verrà probabilmente rivisto nei punti ritenuti in disaccordo coi parametri europei richiesti) e il resto attraverso i fondi strutturali e diretti.
Il M5S (o Grillo nello specifico) punta quindi alla ciccia, ai soldi, puntando dunque ad assumere un ruolo più centrato nelle dinamiche interne del Paese.
Ma non si ferma qui.
Il fatto che un minuto dopo l’accordo con Draghi la notizia sia arrivata dalla presidenza del WWF significa almeno due cose:
1. Il M5S vuole ergersi a forte partito politico che parla con le lobbies italiane ed europee tra le più importanti (e quelle dell’ambiente lo sono)
2. Il M5S, consapevole dell’emorragia di voti che gli comporterà la scelta del supporto a Draghi, vuole recuperare la componente ecologista del suo Movimento che alla nascita del Movimento stesso era tra le più cospicue.
La mossa di Grillo è una mossa politica e Grillo si conferma l’unico, indiscusso capo di un Movimento nato e cresciuto, a parole, per altri scopi e obiettivi.
Rimane il rammarico per gli 11 milioni di elettori che di certo non hanno cliccato su Rousseau.

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